Esteri

La Francia ancora in piazza contro la riforma delle pensioni di Macron

di Martina Melli -


Quattordicesima giornata di proteste in Francia. La popolazione non si arrende e continua a manifestare contro la riforma delle pensioni indetta dal Presidente Macron. I sindacati, a due giorni dall’esame all’Assemblea nazionale del progetto di abrogazione della riforma – già promulgata lo scorso 15 aprile – hanno indetto una mobilitazione di massa in cui sono previste oltre 600.000 persone. Si apre così una nuova settimana di tensioni, tra la manifestazione nazionale intersindacale, 250 raduni in tutto il Paese e vari scioperi settoriali, tutto pur di continuare a fare pressione sul Parlamento.

Nel pomeriggio, i membri del sindacato di estrema sinistra CGT hanno occupato brevemente la sede delle Olimpiadi estive di Parigi 2024, con le immagini della televisione BFM che mostrano i manifestanti entrare nell’edificio di Aubervilliers. Nonostante a fare irruzione siano state diverse dozzine di militanti della CGT, determinati ad esporre striscioni contro la riforma, non ci sono state violenze o danni.

Secondo Jean-Luc Mélenchon, a capo di La France Insoumise (LFI), “la battaglia per le pensioni non cesserà mai “. Anche se ormai le possibilità di invertire la rotta sono minime (proprio ieri i due primi decreti di applicazione della riforma sono stati pubblicati sul ‘Journal Officiel) i lavoratori francesi non si arrendono e continuano a lottare contro l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.


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