Esteri

Draghi-Marin: alleanza all’insegna della Nato

Il presidente del Consiglio, accogliendo la premier finlandese che parla già da membro dell’Alleanza Atlantica, ribadisce l’impegno all’invio di armi all’Ucraina

di Federico Cenci -


Sullo sfondo di Palazzo Chigi, ieri mattina, si intravedeva idealmente l’Atlantico. Nell’incontro tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il primo ministro finlandese, Sanna Marin, si è parlato di “rapporti bilaterali eccellenti”, che hanno conosciuto negli ultimi anni “un rafforzamento”, ma inevitabilmente le attenzioni sono state dedicate in gran parte allo scenario internazionale, con la rappresentante di Helsinki che parla già da membro della Nato e con l’ex presidente della Bce che chiede di “rendere l’adesione (anche della Svezia, ndr) effettiva nel più breve tempo possibile”.

“L’Italia può contare sul fatto che la Finlandia sarà un partner affidabile della Nato e contribuirà alla sicurezza di tutta l’alleanza”, ha detto la Marin. La quale ha aggiunto che l’ingresso di Helsinki nell’Alleanza atlantica “rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia ma anche l’alleanza nel suo insieme”. Per questo – ha sottolineato ancora – “è molto importante che anche il nostro vicino, la Svezia, abbia deciso di fare richiesta. La Finlandia e la Svezia apporteranno insieme un gran contributo alla stabilità e alla sicurezza della regione del Mar Baltico e dell’Europa del Nord, ma anche in Europa in generale”.

La Marin ha quindi chiesto un maggiore impegno dell’Ue sul tema delle sanzioni. “La risposta dell’Unione europea verso l’aggressione russa è stata forte e unita e ha anche colpito l’economia russa, ma dobbiamo fare di più”. Non solo, la premier della Finlandia ha pure dato ulteriore impulso all’invio di armi a Kiev. “Siamo al fianco dell’Ucraina e continuiamo a sostenere la loro lotta per la libertà e per la sovranità”, ha detto, ricordando che “per dimostrare la propria solidarietà e il proprio sostegno, la Finlandia ha fornito aiuto umanitario e assistenza materiale, così come forniture militari e armi all’Ucraina”. Sulla stessa lunghezza d’onda Draghi: “Noi vogliamo aiutare l’Ucraina a difendersi, lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo quando sarà necessario”. L’Atlantico all’orizzonte, dalla prospettiva di Palazzo Chigi, appare sempre più nitido.


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