Economia

5G, gara deserta. Ma il progetto va avanti

di Giovanni Vasso -


Il Piano del governo per digitalizzare l’Italia

Un miliardo di euro non basta a convincere le imprese, è andata deserta la gara indetta da Infratel per la copertura 5G nelle aree bianche, quelle ritenute “a fallimento di mercato”. L’annuncio lo ha dato proprio il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. Il tema è decisivo perché si tratta di portare le stesse identiche possibilità digitali a tutti gli italiani e lo stallo registratosi nell’asta fa aumentare lo spettro del digital divide e di un’Italia a due velocità.

Secondo quanto ha riportato il Sole 24 Ore, alle imprese che avrebbero partecipato al bando sarebbero stati offerti contributi fino a 987 milioni di euro, che avrebbero garantito la copertura del 90 per cento dei costi. Un’offerta allettante ma che non avrebbe convinto fino in fondo gli operatori delle telecomunicazioni che, per i sei lotti in questione, avrebbero deciso (almeno per il momento) di dare forfait.

Vittorio Colao, però, ha voluto guardare al bicchiere mezzo pieno e dopo aver ringraziato Infratel, ha affermato: “Al momento abbiamo ricevuto offerte per 37 lotti mentre per un lotto ulteriore è ancora in corso la gara. Per il bando Italia 1Giga sono state presentate offerte per 14 lotti su 15; il lotto per le province autonome di Trento e Bolzano è quello ancora in fase di gara”. Le buone notizie non si fermerebbero qua: “I due bandi sui piani Scuola e Sanità hanno visto la partecipazione degli operatori su tutti i lotti (16 complessivi) così come tutti e 6 i lotti del primo bando relativo al 5G. Infine il lotto Isole minori è già stato assegnato”.

Quindi Colao ha parlato del flop della gara per le aree bianche: “Nonostante il governo abbia fatto il massimo sforzo possibile per coprire il digital divide nelle aree più remote, non hanno invece ricevuto offerte i 6 lotti relativi alla densificazione delle aree 5G a fallimento di mercato per le quali erano previsti finanziamenti pubblici pari al 90 per cento dell’investimento, autorizzati con la più alta percentuale di sussidio pubblico mai concesso dalla Commissione europea per il settore delle reti mobili”. Dunque ha spiegato: “Per l’ammontare relativo a questa componente di gara, nelle prossime settimane si valuteranno diverse possibilità di impiego e i relativi tempi”.

Ma il M5s parla apertamente di fallimento e chiede al ministro Colao di spiegare puntualmente cosa intenda fare. La deputata M5s Mirella Liuzzi ha spiegato in una nota: “Un fallimento spiegabile con l’inadeguatezza del piano presentato dal Governo nonostante coprisse il 90% dell’investimento con risorse pubbliche. Ci chiediamo, a questo punto, cosa intenda fare il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao per rendere davvero competitivo il rafforzamento delle reti mobili nonostante la Commissione europea avesse autorizzato il più alto investimento mai avuto per il settore”. Dunque ha concluso: “E’ per questo che, in commissione, presenteremo una interrogazione per chiedere quali misure intende adottare il Governo per rendere il nostro Paese realmente competitivo e all’altezza delle sfide che ci attendono e soprattutto come intende riutilizzare le preziose risorse della gara 5G”.


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