Attualità

5G, la Corte dei Conti UE: “Italia ok”

di Alessio Gallicola -


Italia promossa sul 5G, mentre in generale i Paesi europei sono in ritardo e rischiano di non raggiungere gli obiettivi di roll-out al 2025. Il dato emerge dal report della Corte dei Conti dell’Unione Europea, che fa il punto su uno degli argomenti ritenuti strategici per il miglioramento dei canali di comunicazione in seno all’Europa.

Il nostro Paese è uno degli undici che finora hanno interpretato meglio il piano d’azione della Commissione europea, che nel 2016 fissava al 2025 il termine ultimo per l’installazione del 5G in tutte le aree urbane e in tutti i principali assi di trasporto. Nel marzo scorso, poi, era stato fissato un ulteriore obiettivo: realizzare la copertura 5G dell’intera Ue entro il 2030. A fronte di questo, però, la Corte rileva che solo metà degli Stati membri hanno inserito l’obiettivo nelle strategie nazionali per il 5G.

Molti i Paesi dell’Ue rimasti indietro sulla realizzazione delle reti 5G. Secondo la Commissione per 11 membri (Austria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Irlanda, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovenia) la probabilità di raggiungere l’obiettivo del 2025 sia media, mentre Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro e Grecia sono ancora molto lontani dal traguardo.

L’Italia è tra i Paesi che hanno una probabilità “alta” di raggiungere i target, insieme a Danimarca, Spagna, Francia, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia.

Con questo ritmo, insomma, secondo la Corte gli obiettivi al 2025 non saranno centrati, con un crescente rischio in termini di sicurezza nella gestione del traffico dati e di disuguaglianze nella qualità ma anche nell’accesso ai servizi 5G, aumentando l’attuale digital divide.


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