Politica

Zingaretti avvisa i rossoverdi: “Riformismo non è roba da fighetti”

L’ex segretario dem alla costituzione del rassemblement di Alternativa: “Sì a campo largo a sinistra se gli obiettivi sono comuni”. Fratoianni: “Destra orrenda”

di Giovanni Vasso -


“Né conservatori né fighetti. Sì al campo largo con obiettivi comuni”. Nicola Zingaretti ha rilanciato il dibattito sul tema del riformismo dall’assemblea che ha tenuto a battesimo, ieri a Roma, il nuovo rassemblement a sinistra del Partito democratico, Alternativa comune. Si tratta del nuovo cartello elettorale tra le varie anime della sinistra rossa e verde (Sinistra Italiana, Sinistra civica ecologista, Leu, Europa Verde, fuoriusciti dei Cinque Stelle) in vista delle prossime amministrative nel Lazio. Sarà una sorta di prova generale, verso il grande appuntamento delle elezioni politiche e regionali nel Lazio del prossimo anno.

Zingaretti crede che non basti solo l’antifascismo per costruire un polo politico che sappia incidere sulla realtà. “Il conservatorismo non cambia le condizioni di vita delle persone e dà ai populismi e ai fascismi la bandiera per rappresentare ingiustamente certi valori. Così non serve nemmeno il fighettismo che usurpa in Italia la parola riformismo”. Proprio sul riformismo, Zingaretti ha tenuto a strigliare la sinistra: “Non dobbiamo usurpare questa parola. Quando il riformismo diventa una pratica senz’anima c’è il pericolo del gattopardismo”. E quindi ha fissato i paletti per una grande alleanza: “Grazie al Pnrr si apre una grandissima opportunità. Bisogna avere chiari gli obiettivi e su questi obiettivi combattere: unire la transizione ecologica, la digitalizzazione all’inclusione sociale comporterà fare delle scelte. Questa deve essere la base del campo largo e il terreno del confronto”.

Al di là dei complimenti di prammatica, dal governatore del Lazio è giunto un messaggio chiaro e forte: se si vorrà concludere un’alleanza, occorrerà attenersi a un programma comune e non ci dovrà essere nessuna tensione sugli obiettivi che dovranno essere condivisi. Insomma, ad Alternativa conviene scegliere sin da subito se assumere il ruolo della sinistra di lotta o di governo.

All’iniziativa di Alternativa ha inoltre partecipato, in collegamento da Monfalcone dove era impegnato in un’iniziativa a sostegno del candidato sindaco Cristiana Morsolin, anche il segretario nazionale di Sinistra Italia Nicola Fratoianni. Che ha parlato della necessità di superare “e interrompere il cattivo governo della destra”. “Monfalcone è una realtà simbolo anche per il nostro confronto di oggi, rappresenta le grandi contraddizioni con cui dobbiamo misurarci da sinistra: le grandi industrie e il ricatto salute-lavoro, lavoro sicuro-lavoro precario, le città dell’immigrazione. Finora queste contraddizioni la destra le ha affrontate nel modo peggiore, cavalcando le paure, permettendo lo sfruttamento dei subappalti, cercando scorciatoie inquinanti invece della transizione ecologica”. Fratoianni ha stigmatizzato “l’aumento delle spese militari da più parti” che secondo lui “può davvero segnare in peggio l’assetto del nostro Paese nei prossimi anni”. Dunque ha spiegato che “L’economia di guerra allarga le disuguaglianze e allontana la possibilità di un salario minimo quanto mai necessario nel nostro Paese”. La necessità di un’alleanza a sinistra, al segretario di SI, appare ineludibile: “Dobbiamo ragionare tutti insieme, costruire luoghi dove mettere insieme punti di vista e idee in grado di stimolare la costruzione di un campo di alleanze che sia in grado di vincere le prossime elezioni. Non solo perchè dall’altra parte c’è una destra orrenda ma anche perchè questa alleanza sia in grado di offrire al Paese un’alternativa credibile”.


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