Esteri

Matteo Perego: “Serve un Commissario Ue alla Difesa”

di Giuseppe Ariola -

Il sottosegretario alla difesa Matteo Perego


Il ripiombare del pericolo terroristico nella nostra quotidianità è qualcosa che scuote fortemente il mondo intero. L’identità ne ha parlato con il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego che sui fatti di Mosca spiega come “ad oggi si pensa che l’attentato sia di matrice islamica, un gesto brutale che va perseguito e non strumentalizzato con il rischio di alzare ancora ulteriormente la tensione internazionale. Il terrorismo – aggiunge – è un problema per tutta la comunità internazionale, è un grande pericolo per la pace che nella situazione attuale può trovare effetti ancora più significativi, per questo non bisogna mai abbassare la guardia”.

Guardando in particolare all’Italia, Perego evidenzia come “il conflitto Israele – Hamas, le azioni degli Houthi Yemeniti in Mar Rosso e la guerra in Ucraina, hanno portato a un innalzamento dei controlli su tutti gli obiettivi sensibili nel nostro Paese che ha già una efficace presenza di forze dell’ordine, forze armate e agenzie sul territorio, la Farnesina dà costantemente indicazioni su dove e come muoversi all’estero e la nostra intelligence è costantemente aggiornata per percepire criticità. Il Paese ha fatto e continua a fare, con azioni chiare; siamo protagonisti, con i nostri uomini e donne della Difesa, in molti scenari internazionali per favorire processi di pace che salvaguardino la libertà e i diritti di uno Stato occupato come l’Ucraina e che porti a una fine delle ostilità, senza smettere di sostenere Kiev”.

Certo, dinanzi a un pericolo così diffuso che, a partire dall’inizio del ventunesimo secolo, ha visto maturare una nuova stagione terroristica, sia per quanto riguarda le modalità delle azioni messe in campo che la loro stessa vastità, alla sola cooperazione internazionale andrebbero associate iniziative comuni più concrete, almeno tra i paesi comunitari. “Sicuramente è sempre più naturale pensare a un ruolo europeo determinante, l’Europa – spiega il sottosegretario – deve lavorare a una forza di difesa unitaria, per aver un ruolo maggiore, e questo può essere accelerato con la nomina di un Commissario alla Difesa. Di fatto, spendiamo un terzo degli Stati Uniti come Unione Europea, ma con molto meno peso e potenza militare di loro, perché non siamo organizzati come una difesa comune, è un processo in linea con il Ppe e noi di Fi che crediamo nell’Europa, nella sua politica estera e in una difesa comune”, conclude Perego.


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