Ambiente

Depurazione acque in Sicilia, a Euromed un focus sulla situazione nell’isola

di Redazione -


La depurazione delle acque in Sicilia non è più una chimera. Trentaquattro interventi per la depurazione delle acque reflue in Sicilia, su 67 procedure complessive nell’isola, sono oggi giunti ad una fase esecutiva: sette sono i lavori completati, tredici quelli in corso, più quattordici in fase di avvio. Nel contempo sale l’attenzione istituzionale attorno ai temi della depurazione, delle perdite idriche e dell’economia circolare, modello che deve affermarsi nei processi di gestione della risorsa. Tra questi, il riutilizzo dei fanghi di depurazione e delle acque reflue a fini irrigui.

Intervenendo nella prima giornata di EcoMed, evento incentrato sui temi della transizione ecologica in corso a Catania, il Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni e il Subcommissario Riccardo Costanza hanno posto l’accento sul lavoro in corso della Struttura Commissariale non solo per far evolvere positivamente le infrazioni comunitarie elevate nei confronti dell’Italia, ma per rafforzare la prospettiva dell’innovazione connessa al servizio idrico integrato.

Di acqua e di “water service divide”, cioè quel divario che oggi contraddistingue la gestione della risorsa idrica tra nord e sud, ha parlato il Commissario Giugni, aprendo l’iniziativa “Verso un’economia circolare e climate neutral nel settore dei servizi idrici: esempi virtuosi dal contesto nazionale ed europeo”. E ha svolto un focus sugli interventi in Sicilia, Calabria e Campania, oggi in attuazione, ma anche sui finanziamenti provenienti dal programma comunitario REACT EU e dal PNRR italiano sulla riduzione delle perdite idriche.

“Sul tema della depurazione – ha detto Giugni – si nota la forte attenzione della Regione e delle istituzioni locali, penso all’ANCI Sicilia con cui abbiamo anche stipulato un protocollo per promuovere la conoscenza del problema e velocizzare gli interventi. Il programma React EU e il PNRR potranno essere un’occasione in Sicilia per innovare il sistema, contando su un forte protagonismo dei gestori. Anche l’approvazione all’unanimità del disegno di legge Compagnone sul riutilizzo delle acque reflue è un bel segnale”.

Giugni ha detto la sua anche sul tema “Circular Water e Smart Water: il contributo della filiera dell’acqua alla transizione circolare”, incentrando il discorso sulla necessità di nuovi investimenti per rafforzare la dimensione del servizio idrico integrato.

Lo stato di avanzamento delle attività commissariali in Sicilia, con un approfondimento sulla produzione dei fanghi attesa negli impianti in corso di realizzazione è stato invece l’oggetto dell’intervento del Sub Commissario alla Depurazione con delega agli interventi in Sicilia, Riccardo Costanza e di Cecilia Corrao (Struttura del Commissario in Sicilia – Sogesid SpA). E’ proprio destinata a Catania e alla sua provincia la parte più consistente degli impegni economici previsti, con 1,2 milioni dei quasi due complessivi stanziati per gli agglomerati dell’isola. Il Subcommissario Costanza, portando l’esempio dell’impianto di Cefalù recentemente inaugurato e consegnato al territorio, ha posto l’attenzione assieme all’ingegner Corrao sulla necessità di gestire i fanghi che usciranno dai 34 depuratori, adeguati o costruiti da zero, oggetto dell’intervento commissariale, in maniera strutturale e non emergenziale. “I numeri dimostrano – ha concluso Costanza – che l’attività del Commissario sta entrando in una fase molto importante”.


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