PRIMA PAGINA – E vissero felici e disconnessi. Digital detox
Nell’era della tecnologia e della connettività costante siamo sempre più sommersi da notifiche di messaggi, email e social media. Sempre con il telefonino in mano, insomma. La nostra dipendenza dai dispositivi digitali sta crescendo rapidamente e molti di noi trovano difficile staccarsi anche solo per pochi minuti. Tutto ciò ha fatto nascere una nuova tendenza, che è più una necessità: il digital detox, ovvero l’atto di scollegarsi volontariamente da dispositivi elettronici per un periodo di tempo. Una specie di ribellione liberatoria. E fioccano anche agenzie che vendono percorsi turistici rigorosamente staccati dalla tecnologia. Ma da dove nasce questa tendenza? Quali sono i suoi benefici e come viene messa in pratica?
Il termine “digital detox” è emerso all’inizio degli anni 2010, rifletteva una crescente preoccupazione per l’impatto negativo della tecnologia sulla salute mentale e fisica. La Silicon Valley, epicentro dell’innovazione tecnologica, è stata tra le prime a riconoscere i rischi dell’iperconnessione. Paradossalmente, proprio qui, dove la tecnologia è il motore principale dell’economia, molti leader tecnologici si sono resi conto dei pericoli dell’eccesso di utilizzo.
Prima di esplorare i vantaggi del digital detox, è importante comprendere quanto siamo diventati dipendenti dalla tecnologia. Studi recenti indicano che un adulto medio controlla il proprio smartphone più di 150 volte al giorno. La proliferazione di app e piattaforme social ha trasformato il modo in cui interagiamo, lavoriamo e ci rilassiamo, rendendo i nostri dispositivi una presenza costante nelle nostre vite. Questa continua connessione causa stress, ansia e problemi di sonno.
Il digital detox diventa allora una necessità, si tratta di prendersi una pausa consapevole da smartphone, computer, tablet e altre forme di tecnologia. Una pausa magari di poche ore o di un fine settimana o una settimana intera o un mese, a seconda delle esigenze personali. L’obiettivo è quello di permettere alla mente e al corpo di rilassarsi e ricaricarsi.
Molte aziende hanno abbracciato questa visione negli ultimi anni. Ad esempio, Volkswagen già dieci anni fa ha introdotto una politica per limitare l’invio di email al di fuori dell’orario lavorativo. I server dell’azienda interrompevano l’invio di email ai dispositivi mobili dei dipendenti 30 minuti dopo la fine dell’orario di lavoro e li riattivavano 30 minuti prima dell’inizio del turno successivo. Daimler ha introdotto un programma chiamato “Mail on Holiday” per permettere ai dipendenti di cancellare automaticamente le email ricevute durante le vacanze, con l’opzione di indirizzare il mittente verso un collega disponibile.
Insomma, molti cittadini stanno adottando il digital detox come parte del loro stile di vita. In città come San Francisco e New York i “campus di disconnessione” stanno guadagnando popolarità, offrendo alle persone l’opportunità di partecipare a ritiri senza tecnologia. Sono eventi che includono attività come yoga, meditazione e workshop creativi, progettati per favorire la riconnessione con se stessi e gli altri. Il digital detox viene anche utilizzato come terapia in cliniche mentali specializzate. La popstar Selena Gomez, colei che detiene il maggior numero di followers su Instagram, negli ultimi anni si è fatta ricoverare a più riprese in cliniche per la disintossicazione dai media. In tali strutture ci si sconnette completamente dalla tecnologia per diversi giorni, immergendosi in esperienze come escursioni, workshop artistici e meditazione. In pratica combinano la terapia comportamentale cognitiva con attività all’aperto per aiutare i pazienti a ristabilire un equilibrio sano tra vita reale e digitale.
In Europa, il Camp Grounded in Spagna offre settimane di disconnessione totale, durante le quali i partecipanti sono incoraggiati a riconnettersi con la natura e se stessi attraverso escursioni, meditazione e workshop creativi. I benefici di tali disintossicazioni sono innanzitutto la riduzione dello stress e dell’ansia. La continua esposizione a notifiche e messaggi può creare una sensazione di urgenza e pressione, rendendo difficile rilassarsi. Prendendo una pausa, anche il sonno migliora. L’esposizione prolungata alla luce blu emessa dagli schermi può interferire con la produzione di melatonina, l’ormone del sonno, causando insonnia. Il digital detox, soprattutto se praticato prima di coricarsi, può migliorare significativamente la qualità del riposo, permettendo al nostro corpo di seguire il suo ritmo naturale. Disintossicarsi dai telefonini aumenta anche la concentrazione. Essere costantemente interrotti da notifiche e messaggi può diminuire la nostra capacità di concentrarci e di essere produttivi. Disconnettendosi si crea un ambiente privo di distrazioni, permettendo di concentrarsi meglio sulle attività quotidiane e di essere più efficienti. Migliorano anche le relazioni interpersonali. Passare meno tempo sui dispositivi digitali significa avere più tempo da dedicare alle persone che ci circondano, rafforzando i legami e migliorando la qualità delle relazioni. Ma soprattutto migliora la salute mentale. La continua esposizione ai social media può avere un impatto negativo sulla psiche, portando a confronti sociali e sentimenti di inadeguatezza. Il digital detox aiuta a ridurre questi effetti negativi, incoraggiando una maggiore autoconsapevolezza e un approccio più positivo alla vita. Insomma, disconnettersi può essere il primo passo verso un futuro più sano e felice.
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