Esteri

Le Pen(e) di Marine: i giudici la fanno fuori dalla corsa all’Eliseo. Parigi come Bucarest

di Ernesto Ferrante -


La Francia come la Romania, dove Calin Georgescu, candidato vincitore del primo turno alle elezioni di fine novembre, poi annullate dalla Corte Costituzionale, è stato ufficialmente escluso dalla possibilità di candidarsi per il voto riprogrammato per il 4 maggio 2025.

Marine Le Pen è stata condannata a quattro anni di carcere, di cui due da scontare con braccialetto elettronico, e a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato. Non potrà dunque candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027. La sentenza è stata letta dal presidente del tribunale di Parigi, Benedicte de Perthuis. Le Pen non era in aula.

L’ex presidente del Rassemblement National (Rn), riconosciuta colpevole di appropriazione indebita di fondi pubblici nel caso di assistenti parlamentari del Front National, dovrà anche pagare una multa di 100mila euro. A fine novembre 2024, la procura aveva chiesto per lei una condanna a cinque anni di carcere, di cui tre sospesi, una multa di 300mila euro e un periodo di ineleggibilità di cinque anni.

Al Front national, diventato poi Rassemblement national, è stata inflitta un’ammenda pari a due milioni di euro. Disposta anche la confisca di un milione di euro sequestrato durante l’inchiesta.

L’ex tesoriere del Rassemblement National Wallerand de Saint-Just ha accusato il tribunale di Parigi di aver emesso una “sentenza politica” nei confronti di Marine Le Pen e di altri 23 condannati insieme a lei. “Resisteremo”, ha aggiunto Wallerand de Saint-Just. Ineleggibilità anche per lui.

“Oggi non è solo Marine Le Pen che è stata condannata ingiustamente: è la democrazia francese che è stata giustiziata”, ha scritto il presidente di Rassemblement national Jordan Bardella su X, con l’hasgtag #JeSoutiensMarine.

Durissima la reazione dell’ex presidente del partito dei Repubblicani francesi e alleato della destra di Rn, Eric Ciotti. “La Francia è ancora una democrazia?”, si è domandato su X. “È un sistema di presa del potere che esclude sistematicamente qualsiasi candidato che sia troppo a destra e che sia in grado di vincere, da François Fillon a Marine Le Pen”, ha proseguito Ciotti.

Anche Jean-Luc Mélenchon, fondatore di La France Insoumise, ha criticato la condanna emessa dal Tribunale della capitale francese.

Reazioni dall’Italia. “Je Soutiens Marine”. Sulla piattaforma social di Elon Musk, dopo il suo post contro Bruxelles, Matteo Salvini ha postato una sua foto sorridente con Le Pen. “Ti sostengo”, ha assicurato il vicepremier italiano all’alleata francese.

Solidarietà dalla delegazione della Lega al Parlamento europeo, che ha parlato di una “sentenza politica e sproporzionata”. “È evidente, hanno attaccato gli esponenti del Carroccio, come si cerchi con ogni mezzo di sovvertire le chiare tendenze elettorali emerse degli ultimi anni in Francia”. La decisione dei giudici, viene definita “il più grande scandalo giudiziario della Quinta Repubblica”.

“Esprimo stupore e preoccupazione per un’altra terribile sconfitta dello Stato di diritto in una nazione cardine della Ue come la Francia. Il verdetto della giustizia transalpina, di fatto estromette Marine Le Pen dalla competizione per le elezioni presidenziali francesi che si svolgeranno nel 2027, malgrado (o forse proprio per questo) fosse favorita nei sondaggi”, ha dichiarato il co-presidente dei conservatori al Parlamento europeo, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini.

“La cosa scioccante, ha osservato Procaccini, è che per le stesse identiche accuse un anno fa è stato invece scagionato l’attuale primo ministro François Bayrou. Nel suo caso le attività politiche svolte in patria dagli assistenti degli eurodeputati del suo partito furono ritenute legittime”.

Nessun tentennamento per il primo ministro ungherese Viktor Orban. Sostegno ferreo riassunto in un “Je suis Marine”.

La condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen, è una “dimostrazione di come in Europa vengano violate le norme democratiche”, ha commentato il portavoce del Cremino Dmitry Peskov in un briefing.


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