Politica

Battilocchio a Lampedusa: “Numeri dimostrano che misure del governo funzionano”

di Giuseppe Ariola -


Intervista ad Alessandro Battilocchio

Il responsabile del dipartimento immigrazione di Forza Italia, Alessandro Battilocchio, che con cadenza regolare visita i centri deputati all’accoglienza di quanti giungono in Italia, ieri si trovava a Lampedusa, dove durante il fine settimana si sono registrati numerosi sbarchi.

Onorevole Battilocchio, che situazione ha trovato?

“La situazione è ovviamente complessa, ma ho trovato un’organizzazione perfetta, ordinata, grazie all’azione attenta e competente di Croce Rossa italiana che, in base ad uno specifico decreto del governo, ha la gestione del centro e grazie ad una sinergia straordinaria con tutte le forze di polizia e con le forze armate. Anche nella contingenza difficile dello scorso weekend (con molti sbarchi) ho trovato una situazione totalmente sotto controllo. Ho avuto modo di parlare anche con il ministro Piantedosi per aggiornarlo su quello che è un meccanismo ben impostato che sta funzionando bene. Ho voluto ringraziare di persona responsabili e operatori. D’altronde, i numeri parlano chiaro. I dati ufficiali dicono che al 7 aprile sono sbarcati in Italia 11.052 irregolari a fronte di 15.007 del 2024 e a 28.882 del 2023, ovviamente parliamo dello stesso periodo. Questi numeri ufficiali testimoniano meglio di ogni narrazione di parte l’efficacia delle politiche che sta mettendo in campo il governo in questo ambito. Una politica articolata, portata avanti dal governo Meloni e in particolare dai ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, caratterizzata da una serie di elementi che stanno funzionando. Nel corso della mia ultima visita all’inizio dell’anno c’era un solo migrante nel centro, c’era però una macchina pronta a sfide impegnative. In questa occasione l’hotspot è pieno ma l’organizzazione sta comunque funzionando, grazie a una mano attenta, una mano competente che è quella di Croce Rossa italiana che ha avuto anche il merito di saper creare le giuste sinergie con tutti gli operatori e con tutte le realtà istituzionali in campo”.

A quali misure si riferisce in particolar modo On. Battilocchio?

“Primo aspetto, finalmente una cornice comunitaria, con condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati. Per tanti anni, troppi anni, l’Italia ha preteso attenzione su questo tema e solo grazie a questo governo, dall’autunno del 2022, è nato un nuovo percorso di condivisione con l’Unione Europea che oggi è oggettivo. Un governo credibile e autorevole sa farsi ascoltare, a Bruxelles come in ogni ambito internazionale. Poi c’è un’altra serie di elementi altrettanto importanti. Accordi bilaterali con i paesi di transito, meccanismi di migrazione legale, sistemi efficaci di rimpatrio. A tal proposito, mi sembra importante anche la mossa di qualche giorno fa della Commissione europea che ha proposto un nuovo regolamento sul rimpatrio – perché la direttiva attuale, risalente al 2008, sicuramente va aggiornata – nell’ambito di quel salto di qualità importante che è costituito dal nuovo Patto Europeo per la Migrazione e l’Asilo che è stato approvato sul finire della scorsa legislatura in Europa. Prima ancora però, un altro elemento importante, un presupposto di ogni politica credibile, ossia il contrasto duro a tutta la migrazione clandestina e irregolare. Quindi, cornice europea, contrasto ai trafficanti di uomini, accordi bilaterali con i paesi di transito, meccanismi di migrazione regale, sistema aggiornato di rimpatrio”.

Invece, a proposito delle relazioni con i paesi da cui partono i migranti?

“Abbiamo chiesto un “Piano Marshall” Ue per l’Africa. Tutto quanto detto si inserisce infatti in un quadro più ampio di un nuovo rapporto nei confronti dell’Africa, perché l’Europa deve accompagnare, promuovere e sostenere programmi di crescita dei Paesi d’origine e deve difendere anche il suo rapporto privilegiato con il Continente africano visto che si affacciano anche altri players internazionali. E anche su questo ultimo aspetto l’Italia fa un po’ di apripista con il Piano Mattei che sta diventando sempre più una realtà e che costituisce il paradigma di un nuovo approccio nelle relazioni con i paesi di origine dei flussi migratori. Finalmente si dà una risposta sistemica ad una problematica strutturale uscendo dalla logica dell’emergenza che per tanti anni ha condizionato tutte le politiche che si sono occupate di immigrazione”.

On. Battilocchio, cosa ne pensa dell’intesa tra Roma e Tirana?

“Con le delegazioni di Forza Italia ho visitato i centri di Gjader e Shenjin in più occasioni, dall’inizio dei lavori sino al completamento delle strutture, che sono pronte e costituiranno un ulteriore tassello della strategia complessiva di cui parlavo prima. Il governo italiano ha anticipato un po’ le nuove linee europee, anche con l’esternalizzazione dei centri per i rimpatri. Tra l’altro nella proposta di regolamento sui rimpatri si fa riferimento anche alla possibilità di una collaborazione con gli stati terzi, quindi il percorso in Albania è un percorso che viene guardato con grande attenzione e interesse da tanti altri paesi europei. Mi auguro che, superando le difficoltà che conosciamo, riescano a rientrare in funzione il prima possibile, anche perché l’Unione Europea all’interno delle sue proposte prevede questa collaborazione rafforzata con i paesi terzi”.

Sul fronte dell’immigrazione regolare, invece, qual è l’esigenza principale? Quant’è importante puntare sull’integrazione di chi arriva in Italia?

“L’Italia è storicamente un Paese accogliente, lo dimostra la sua storia e forse anche un po’ la sua geografia, però la cornice di fondo deve essere il rispetto delle regole. Quindi l’integrazione di tutti coloro che, nel rispetto delle regole e della legalità, vogliono vivere nel nostro Paese. Questo è un argomento molto importante, anche perché è chiaro che i percorsi di immigrazione legale e di integrazione di coloro che rispettano le regole e le norme possono rappresentare uno degli elementi che può contrastare l’immigrazione illegale e clandestina”.


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