Maestra licenziata perché iscritta a OnlyFans
È stata licenziata Elena Maraga, la maestra 29enne di una scuola dell’infanzia paritaria cattolica della provincia di Treviso, dopo che si era scoperta la sua presenza su OnlyFans, la piattaforma per adulti. La docente, in servizio da cinque anni con contratto a tempo indeterminato, ha ricevuto la lettera di licenziamento ieri mattina. La motivazione, si legge nella comunicazione ufficiale, è la “giusta causa con effetto immediato”, in quanto l’attività svolta online è ritenuta “in contrasto con l’ispirazione cattolica che orienta l’indirizzo educativo della scuola”. La decisione, che era già nell’aria da settimane, sarebbe stata accelerata anche dalle recenti dichiarazioni della maestra ai media e in alcune trasmissioni televisive, nelle quali aveva ribadito di non provare imbarazzo per il suo profilo sulla piattaforma OnlyFans e di sentirsi libera di esprimersi come riteneva opportuno. Secondo l’istituto, queste dichiarazioni pubbliche avrebbero “pregiudicato irrimediabilmente il rapporto fiduciario”, rendendo impossibile la prosecuzione del contratto. Maraga, per ora, non ha chiarito se intenda impugnare il licenziamento, limitandosi a commentare: “È stata commessa un’ingiustizia nei miei confronti”. La vicenda aveva sollevato un acceso dibattito, con l’intervento anche di alcuni genitori dei bambini, i quali avevano espresso sostegno alla docente, ritenendo che la sua attività extracurricolare non avesse alcuna influenza negativa sul suo lavoro in aula. Dopo il clamore mediatico e la sospensione iniziale, si è ora giunti alla conclusione del rapporto lavorativo. “Come educatrice – ha dichiarato la maestra – non ho mai fatto mancare nulla né ai bambini né alla scuola”. Il suo caso, tuttavia, riapre un tema più ampio sul confine tra vita privata e ruolo professionale, specialmente quando l’ambiente lavorativo è legato a principi religiosi, come nel caso di una scuola paritaria cattolica. La questione potrebbe ora spostarsi sul piano legale, qualora Maraga decidesse di impugnare il licenziamento.
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