Von der Leyen al congresso PPE: nuove sfide per l’Europa
Al Congresso del Partito Popolare Europeo (PPE) a Valencia, Ursula von der Leyen ha aperto i lavori rivendicando la grande vittoria elettorale del PPE alle europee, attribuendola alla linea politica stabilita un anno fa a Bucarest. La presidente della Commissione ha ribadito il pieno sostegno all’europeismo, all’Ucraina contro l’aggressione russa, a una gestione più rigorosa dell’immigrazione e alla tutela del mondo agricolo, rispondendo anche alle proteste degli agricoltori. Oltre alla parte celebrativa attesa, von der Leyen ha affrontato nuove sfide derivanti dall’attuale scenario internazionale, specialmente in relazione alla politica commerciale americana sotto l’amministrazione Trump. Ha denunciato l’aumento dei dazi statunitensi, che – come ha ricordato – sono “tasse” che colpiscono consumatori e imprese, aumentando l’inflazione e danneggiando i cittadini più vulnerabili. La risposta europea dovrà essere quella di puntare su mercati aperti, commercio equo e rafforzamento della rete di accordi commerciali già esistente con 76 paesi, seguendo quello che ha definito il “European way of trade”. Von der Leyen ha poi sottolineato la necessità di rafforzare il mercato unico, eliminando barriere nazionali e semplificando le procedure burocratiche, come previsto dalle nuove proposte “Omnibus”. Ha spiegato che un’effettiva integrazione interna potrebbe incrementare il PIL europeo del 10%, rilanciando la capacità innovativa e imprenditoriale del continente. In parallelo, la presidente ha lanciato il programma “Choose Europe”, finalizzato ad attrarre talenti, scienziati e innovatori da tutto il mondo, ribadendo che l’Europa deve essere un polo di eccellenza fondato su libertà accademica, ricerca e qualità della vita. Sul tema immigrazione, von der Leyen ha ribadito la necessità di controllare i flussi, garantendo che sia l’Europa a decidere chi può entrare, e non i trafficanti. Ha rivendicato una riduzione del 30% degli attraversamenti illegali e ha insistito sull’attuazione del nuovo Patto per le migrazioni, con un focus su procedure di rimpatrio più efficaci, visto che attualmente solo il 20% dei migranti respinti lascia realmente il territorio europeo. Un punto centrale del discorso è stato dedicato alla difesa europea. Di fronte alla minaccia persistente rappresentata dalla Russia e a un possibile disimpegno americano, von der Leyen ha sottolineato la necessità di un’Europa capace di difendersi autonomamente. Ha ricordato gli 800 miliardi di euro investiti negli ultimi 12 mesi e i nuovi partenariati di difesa stretti, rivendicando che il PPE sta realizzando il sogno dei padri fondatori De Gasperi, Schuman e Adenauer. Von der Leyen ha ammonito contro le forze estreme di destra e sinistra che – a suo avviso – boicottano la difesa europea per favorire gli interessi di Putin. Particolarmente forte è stato il messaggio rivolto all’Ucraina: “La vostra libertà è la nostra libertà, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza, il vostro futuro è nella nostra Unione”, ha dichiarato, ribadendo il sostegno all’adesione ucraina all’UE. Infine, von der Leyen ha evocato le radici del PPE, nato nel 1976 sotto il segno di “un’Europa di persone libere”. Quell’aspirazione, ha concluso, deve guidare ancora oggi l’azione politica: un’Europa democratica, libera dalla paura e capace di costruire il proprio futuro, rimanendo fedele alla sua missione originaria.
Torna alle notizie in home