Su il Pil dell’Italia, Giorgetti: “Meglio degli altri”. Anche degli Usa
Il ministro dell Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla manovra economica, Roma, 16 ottobre 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Il Pil dell’Italia cresce. Poco, per carità. Ma cresce. Giorgetti gonfia il petto d’orgoglio consegnando, sul ring mediatico e politico, la (solita) dichiarazione: “Andiamo meglio degli altri”. E mai come stavolta, a leggere i numeri e le analisi, ha ragione lui. Innanzitutto le cifre, snocciolate ieri dall’Istat: il prodotto interno lordo italiano sale dello 0,3% nel primo trimestre di quest’anno lasciando intendere che la variazione positiva, sull’anno, sarà dello 0,6%. Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti, seguito poi dal collega all’Industria Adolfo Urso, si affretta a notare che “l’Istat certifica una crescita positiva per il primo trimestre, migliore rispetto ad altri paesi europei”. Come la Francia, per esempio, che nel primo trimestre 2025 è cresciuta solo dello 0,1%, in piena stagnazione. Oppure la Germania, il cui Pil cresce, nel trimestre, dello 0,2%, percentuale che rischia di perdere sull’anno, inducendo l’istituto Ifo a parlare del pericolo di una nuova contrazione per l’economia tedesca. I dati italiani sembrano in linea con quelli Eurostat che ha calcolato una crescita del Pil, nell’area Ue, pari allo 0,3%. Percentuale che sale allo 0,4% se si prende in considerazione l’intera area euro. E per tentare di dare una scossa all’economia, già sei Paesi Ue hanno chiesto la sospensione della clausola di salvaguardia per le spese militari. A Germania, Grecia e Lettonia si sono unite prima Polonia ed Estonia e quindi l’Ungheria, il cui Pil ha perso, nel primo trimestre, due decimi di punto. Insomma, la crescita in Italia del Pil non sarà stata devastante ma, nonostante tutto, restituisce il quadro di un sistema che prova a difendersi. In un momento storico in cui persino l’economia americana zoppica. I dati sul Pil Usa sono fin troppo eloquenti: il prodotto interno americano ha perso lo 0,3 per cento. L’analisi fornita dalla Fed è che le imprese abbiano investito fin troppo in importazioni per evitare di restar tagliate fuori dall’eventuale applicazione dei dazi. Per Donald Trump, invece, il tracollo economico Usa rappresenta “l’eredità di Joe Biden” e su Truth ha chiesto pazienza agli americani: “Quando inizierà il boom, sarà come mai prima d’ora. Siate pazienti. Questo è il mercato azionario di Biden, non quello di Trump. Io ho assunto la presidenza solo il 20 gennaio. Presto entreranno in vigore i dazi e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numero record. Il nostro Paese vivrà un boom, ma dobbiamo liberarci dell’eredità di Biden. Ci vorrà un po’ di tempo”.
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