Esteri

Netanyahu pronto all’offensiva finale su Gaza

di Cristiana Flaminio -


Netanyahu è pronto a lanciare l’offensiva finale su Gaza. Il premier israeliano ha scelto di condividere su X l’annuncio legato all’operazione “massiccia” che Israele avvierà nell’area della Striscia con l’obiettivo di cogliere, insieme, la “sconfitta di Hamas” e la “liberazione degli Ostaggi”. Il nome dell’operazione è particolarmente evocativo: “I carri di Gedeone”. Netanyahu ha spiegato che questa volta le truppe dell’Idf “rimarranno di stanza nel territorio conquistato finché non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra”. Uno di questi, di sicuro quello che dentro Israele fa discutere di più, è legato al ritorno a casa degli ostaggi. Le famiglie sono preoccupatissime e dopo l’annuncio hanno criticato la scelta di Netanyahu che, secondo i parenti dei prigionieri, sarebbe più preoccupato di occupare i territori palestinesi che del futuro e dell’incolumità degli ostaggi. L’Idf, però, ha replicato ai dubbi delle famiglie e dell’opinione pubblica israeliana rassicurando sulla volontà di non colpire le zone in cui si “teme ci siano gli ostaggi”. L’operazione, hanno spiegato i vertici dell’esercito, sarà imperniata sull’obiettivo di un’occupazione stabile dell’area ma di non tutta la Striscia di Gaza. Fuori da Israele, le preoccupazioni sono state espresse dall’Unione europea che ha chiesto a Tel Aviv di fare un passo indietro. Dubbi anche da parte dell’Onu secondo cui l’offensiva finale su Gaza “sembra concepita per rafforzare il controllo sui beni di prima necessità come tattica di pressione, nell’ambito di una strategia militare” in quanto finirebbe per lasciare senza rifornimenti gran parte della popolazione. Hamas dal canto suo ha accusato Israele di usare la consegna degli aiuti umanitari come “ricatto politico”. L’offensiva sarà avviata dopo la visita in Medio Oriente di Donald Trump che sarà in Arabia Saudita, poi Qatar ed Emirati Arabi dal 13 al 16 maggio prossimi. Questo è il termine ultimo entro il quale Hamas può decidere di liberare gli ostaggi e di accordarsi con Israele oppure scatterà l’operazione Carri di Gedeone. Sempreché Trump dia il suo via libera.


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