Trump stoppa la ricerca sui virus, c’è l’ordine esecutivo
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vorrebbe stoppare le ricerche sui virus. O, almeno, quelle sugli agenti patogeni più pericolosi. Ed è per questo che il tycoon ha firmato un ordine esecutivo finalizzato a “migliorare la sicurezza della ricerca biologica” che imporrà, tra le altre cose, la fine di alcuni dei programmi di ricerca all’estero sulle cosiddette gain-of-function, ossia la modifica genetica di alcuni agenti patogeni per renderli, volontariamente, più trasmissibili o più pericolosi ancora per la salute umana. Una ricerca che, però, è finalizzata a sviluppare vaccini e ad addestrare medici e scienziati alla prevenzione delle pandemie. Il tema della vicenda è quello che appare facilmente intuibile: il gioco della prevenzione vale la candela del rischio di autoprodursi potenziali minacce per l’umanità. Secondo Trump, evidentemente, i virus vanno lasciati stare e i benefici connessi a questo genere di studi e ricerche non compensano i pericoli. Anche perché il mondo è ancora scosso dal coronavirus, dal Covid sulla cui origine ancora si dibatte. I sostenitori della teoria dello spillover, ossia del salto di specie del virus contro coloro che ritengono più che possibile la fuga del virus dai laboratori medici e sanitari di Wuhan, in Cina. Per gli Stati Uniti, la seconda opzione è quella ritenuta più probabile dall’attuale amministrazione in carica e da un numero sempre crescente di agenzie di intelligence, come quella tedesca: “Questo incubo è probabilmente il risultato della manipolazione di Madre Natura da parte di alcuni scienziati in laboratorio, utilizzando tecnologie esportate dagli Stati Uniti”, ha affermato ieri Marty Makary, il nuovo direttore della Food and Drug Administration (FDA) americana.
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