Conclave, fumata nera in ritardo: occhi sul comignolo anche oggi
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Si è aperta con la Santa Messa Pro Eligendo Romano Pontifice e si è chiusa con una fumata nera arrivata in grande ritardo la prima giornata di Conclave. Nella serata di ieri, attorno alle 19, dal comignolo posto sul tetto della Cappella Sistina è uscito il fumo nero, segnale che i 133 cardinali riuniti per l’elezione del prossimo Santo Padre non sono arrivati al quorum previsto di 89 voti. Un numero di porporati storico: non solo perché non erano mai stati così tanti (ben 107 sono stati nominati da Francesco), ma anche perché i 133 arrivano da ben 71 Paesi, compresi gli angoli più reconditi del pianeta. Un esito scontato, quello della fumata nera, che rimanda alla giornata di oggi – o ai prossimi giorni – l’Habemus Papam: infatti già questa mattina si terranno due votazioni, che si ripeteranno nel pomeriggio nel caso in cui dal comignolo si rialzi una fumata nera attorno alle ore 12. A quel punto toccherà attendere il pomeriggio con la fumata delle 19 o, altrimenti, una fumata “intermedia” nel pomeriggio ma solamente nel caso in cui si sia arrivati alla fumata bianca e quindi all’elezione. Secondo i bookmaker il Conclave potrebbe chiudersi al massimo nella giornata di domani, venerdì 9 maggio. Un intervallo di tempo che rispetterebbe le tempistiche dei Conclavi dell’ultimo secolo, con il record detenuto dall’elezione di Giovanni Paolo I, nel 1978, quando i cardinali furono impegnati in soli quattro scrutini (e due fumate). Al momento i nomi dei cosiddetti “papabili” che tornano ad aleggiare sono gli stessi che sono emersi nei giorni scorsi – gli italiani Parolin, Zuppi e Pizzaballa, ma anche il filippino Tagle, il congolese Besungu, fino all’americano Tobin – e che probabilmente sono stati votati dai porporati che, attualmente e fino alla fine del Conclave sono “blindati” nei locali apostolici e alienati dal resto del mondo. A guidarli nella scelta non solo l’ispirazione dello Spirito Santo, ma anche le parole del Cardinale Giovanni Battista Re che, durante la messa Pro Eligendo di ieri, ha invocato la preghiera affinché venga scelto un Papa di “cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso”. Nell’omelia, Re ha anche ricordato che l’elezione del Papa avviene “sotto lo sguardo della Madonna” e con il popolo di Dio spiritualmente unito ai cardinali. Ha sottolineato l’importanza della scelta del Pontefice numero 267, che richiede tra le altre cose di “lasciar cadere ogni considerazione personale” al momento del voto, per pensare solo “al Dio di Gesù Cristo e al bene della Chiesa e dell’umanità”. Il Cardinale Decano, ha voluto anche ribadire che in un contesto di divisioni nella Chiesa uno dei compiti principali del Papa è far crescere la “Comunione di tutti i cristiani con Cristo; comunione dei Vescovi col Papa; comunione dei Vescovi fra di loro”, e che la Chiesa deve essere “casa e scuola di comunione”. L’unità della Chiesa, ha detto, non significa uniformità, ma “salda e profonda comunione nelle diversità” e che il Papa è “la roccia su cui è edificata la Chiesa” e rappresenta Cristo in terra. Un Papa atteso in settimana e una elezione a cui tutto il mondo guarda con entusiasmo: sono infatti previste in queste ore centinaia di migliaia di persone nella Città del Vaticano. Per questo motivo già a partire da ieri è stata messa in moto la macchina della sicurezza in Piazza San Pietro e dintorni con oltre 4mila agenti delle forze dell’ordine. In queste giornate di Conclave – e di fumate – l’accesso in piazza è previsto previ controlli, mentre differenti sistemi di sicurezza sono stati introdotti per garantire che tutto fili liscio. Ma sarà la fumata bianca a portare sotto le finestre di San Pietro una folla oceanica: secondo le previsioni a seguito della notizia dell’elezione del nuovo Pontefice, potrebbero essere oltre 250mila le persone che alzeranno gli occhi sul cupolone per sentire l’Habemus Papam. Secondo la tabella di marcia vaticana, a seguito della fumata bianca trascorrerà circa un’ora prima che il nuovo Papa si affacci alla loggia per la benedizione Urbi et Orbi. Un tempo di attesa necessario per la preparazione, la vestizione e la formalizzazione dell’insediamento del Pontefice. Un lasso di tempo in cui pellegrini, fedeli, ma anche curiosi, riempiranno piazza San Pietro per acclamare il 267esimo papa della storia.
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