Esteri

Al via il piano Usa per gli aiuti a Gaza

di Redazione -


Gli Stati Uniti hanno annunciato che Israele non parteciperà alla distribuzione degli aiuti alimentari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza, dove la crisi umanitaria si è aggravata nelle ultime settimane. L’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, ha chiarito in conferenza stampa che “gli israeliani saranno coinvolti esclusivamente nel garantire la necessaria sicurezza militare”, specificando che non prenderanno parte né al trasporto né alla distribuzione dei viveri. La gestione degli aiuti sarà affidata a operatori civili, con la protezione nei punti di distribuzione garantita da appaltatori privati. Le forze armate israeliane, ha aggiunto Huckabee, avranno un ruolo di sicurezza “a distanza”, con l’obiettivo di tutelare gli operatori dai pericoli derivanti dai combattimenti ancora in corso nella Striscia. Il piano si inserisce in un contesto di forte emergenza umanitaria. Dal 2 marzo scorso, Israele ha bloccato tutte le consegne di beni verso Gaza, giustificando la misura come una pressione su Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi ancora detenuti, dopo l’attacco del 7 ottobre 2023. Tel Aviv continua a negare l’esistenza di una crisi umanitaria, sostenendo che la popolazione non sarebbe priva dei beni essenziali. Una posizione contestata da organizzazioni internazionali e agenzie dell’ONU, che da settimane denunciano una situazione drammatica. La carenza di cibo, medicinali e carburante ha raggiunto livelli critici per i 2,4 milioni di abitanti rimasti nella Striscia di Gaza, devastata da oltre 19 mesi di conflitto. Senza un accesso regolare e sicuro agli aiuti umanitari, la sopravvivenza della popolazione civile resta appesa a un filo. Il nuovo piano di distribuzione americano mira a superare l’impasse logistica e politica creatasi con il blocco israeliano, ma l’efficacia resta tutta da verificare in un contesto ancora profondamente instabile e segnato dalla guerra.


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