Si consegna agli Usa l’ex moglie de El Chapo insieme a 17 familiari
Diciassette familiari e parenti di Joaquin El Chapo Guzman si sono consegnati alle autorità americane nella giornata di venerdì scorso. Guidata da Griselda Lopez, la seconda moglie dell’ex narcotrafficante a capo del famigerato cartello di Sinaloa, la “carovana” ha raggiunto il valico di frontiera tra Messico e Stati Uniti a San Ysidro, tra Tijuana e la californiana San Diego. Qui si sono consegnati volontariamente alle autorità e al governo Usa. Come riporta il quotidiano messicano Milenio citando il giornalista Luis Chaparro, il gruppo aveva portato con sé nel “viaggio” fino agli Stati Uniti almeno un paio di valigie e la somma di 70mila dollari. Sembrerebbe non casuale la scelta dei Guzman ancora liberi di consegnarsi alle autorità americane. Poco più di una settimana fa, infatti, Ovidio Guzmán López, detto El Raton (il topo), figlio de El Chapo e di Griselda Lopez, aveva raggiunto un accordo con i giudici Usa e, in particolare, davanti al tribunale di Chicago. Un accordo in cui El Raton si dichiarava colpevole di tutti i capi di imputazione mossigli dagli inquirenti americani. Una mossa utile a Guzman Lopez per ricalibrare la pena a cui andrà incontro, una sorta di patteggiamento. Ovidio Guzman Lopez era stato estradato negli Stati Uniti due anni fa. Il padre, Joaquin, era finito in un carcere americano nel 2017. Ora, con la consegna degli ultimi familiari rimasti, cade definitivamente l’impero della droga creato da El Chapo. Che, sostanzialmente, non gli è sopravvissuto. A differenza del lucroso affare del narcotraffico che continua a rappresentare, per il Messico, un problema gravissimo.
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