Hot parade
Sale: il Ranieri furioso. La Roma, il cavalier, il Var e il rigore. Oh, che bello il Ranieri furioso. Come un cavalier de’ bei tempi antiqui, sor Claudio carica lancia in resta il castello degli inganni di quell’Atlante inafferrabile che oggi si fa chiamare Var e che discetta da tv a pagamento. Che noia il calcio cambia le regole a suo piacimento, che noia la fuffa dei commentatori che danno sempre ragione a chi applica e a chi interpreta i regolamenti, che noia le prosopee delle giacchette nere. Meno male che c’è il Ranieri furioso.
Stabile: #MeToo is back. Diciotto mesi, dicesi diciotto, con la condizionale però. C’ha pur sempre 76 anni, il nonnetto. Che dovrà sganciare, inoltre, poco più di 20mila euro di provvisionale. Al di là del caso in sé (e del fatto che gli avvocati di Gérard Depardieu faranno appello contro una sentenza che ritengono essere già stata scritta ben prima che si celebrasse il processo), al tramonto del woke i giudici francesi danno inaspettatamente ossigeno al morente #MeToo. Sui social è un tripudio, una festa. Quanto durerà? Fino al prossimo dazio.
Scende: Le grandi battaglie di civiltà. Per una Ferragni che declina, ecco che ce n’è un’altra che sorge: Valentina, sorella in arte, lancia, tradizione di famiglia, una grande battaglia di civiltà. In uno dei millemila podcast di cui s’ignorava completamente l’esistenza ma di cui occorre saperne perché i tentacoli degli uffici stampa e dei giornali online che li pubblicano arrivano ovunque, ecco il manifesto di Valentina lanciato alla sensibilità dell’uomo del Terzo Millennio: “Io quello che vedo nei porno tradizionali non mi piace. Mi piace l’immaginazione, il sentimento. La visuale sulla penetrazione non mi piace”. Metteteci una trama. Queste sì che son cose utili, battaglie di civiltà: utili per se stesse, proverbialmente.
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