Attualità

L’orizzonte pastorale di Leone XIV, il Papa della prossimità

di Andrea Canali -


Domenica scorsa Papa Leone XIV ha effettuato la prima benedizione al popolo di Dio nelle vesti di Sommo pontefice della Chiesa cattolica. La preghiera mariana del Regina Coeli, impartita dalla Loggia della Basilica di San Pietro, solca il tracciato del pontificato di Prevost dipanandosi tra la teologia, la geopolitica e la cura dell’umanità ferita. Ci troviamo nella Domenica del Buon Pastore ed il Papa, citando il Vangelo di Giovanni, definisce il suo mandato come un ministero pastorale autentico, fondato sull’ascolto, sulla dedizione e sul sacrificio, in linea con l’immagine evangelica di Gesù che dà la vita per le sue pecore. Un altro aspetto importante del suo intervento è la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Leone XIV si rivolge direttamente ai giovani con parole che evocano San Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura”. Una frase che riecheggia nelle menti e, al contempo, fornisce la speranza per le nuove vocazioni. L’appello è quindi concreto: “La Chiesa ha bisogno di pastori secondo il cuore di Dio”. Il momento più significativo del suo discorso arriva con lo sguardo rivolto verso il mondo afflitto, quando il Papa afferma citando il predecessore Francesco: “Nell’odierno scenario drammatico di una Terza Guerra Mondiale a pezzi ripeto l’appello: mai più la guerra”. Leone XIV cita l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e denuncia le sofferenze in Ucraina e a Gaza. Chiede il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e saluta con soddisfazione il fragile accordo tra India e Pakistan come segnale che la diplomazia è ancora possibile. Il Santo Padre, affidandosi alla preghiera nei confronti della Regina della Pace, rende collettiva tale supplica, offrendola per le tante ferite del mondo. L’appello alla coscienza globale è chiaro: “Quanti altri conflitti ci sono nel mondo?”, domanda, lasciando che il silenzio completi la riflessione. Quindi saluta le bande musicali giunte per il loro giubileo, ringrazia i fedeli in pellegrinaggio e si rivolge con dolcezza alle mamme: “Una preghiera per tutte, anche per quelle che sono già in cielo”. Egli parla con semplicità e profondità, mostrando un volto umano ed accessibile.
Il primo Regina Coeli di Papa Leone XIV si chiude con un messaggio forte: non si governa con il distacco, ma con la prossimità. Vocazioni, pace, dialogo e affetto sono le parole chiave di un inizio di pontificato che si preannuncia profondamente umano e spiritualmente elevato. Lunedì scorso, come da calendario, Papa Leone XIV ha incontrato i giornalisti di tutto il mondo, ribadendo “solidarietà” della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato e raccontato la verità chiedendone la liberazione”.
Sono parole molto importanti quelle del nuovo pontefice, che rendono merito ad una categoria spesso bistrattata: i professionisti della comunicazione. Inoltre, sempre in tale data, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma su Telegram di aver invitato il Papa in Ucraina grazie alla prima telefonata intercorsa tra i due leader: “Questa è stata la nostra prima conversazione, ma è stata già molto calorosa e davvero significativa”, ha detto il leader ucraino spiegando di aver invitato “Sua Santità a compiere una visita apostolica in Ucraina, una visita del genere porterebbe vera speranza a tutti i credenti, a tutto il nostro popolo”. “Abbiamo apprezzato molto le parole di Sua Santità sulla necessità – dice Zelensky – di raggiungere una pace giusta e duratura per il nostro Paese e di liberare i prigionieri compresi migliaia di Bambini”. In tutto questo, comincia a prendere piede la quotidianità di Papa Prevost: rispetto al predecessore ha cambiato la macchina e, sembrerebbe, voglia andare a vivere, dopo la ristrutturazione, nell’appartamento papale, ripristinando un’antica consuetudine ferma, con Benedetto XVI, a dodici anni orsono. Pertanto, da un lato la continuità con Francesco, dall’altra il ripristino delle tradizioni, sembrerebbero essere i marchi di fabbrica dei primi giorni da Pontefice per Leone XIV.


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