Esteri

Gaza, al via l’operazione “Carri di Gedeone” di Israele

di Ernesto Ferrante -


Sono almeno 115 i palestinesi uccisi nei raid aerei condotti dai militari israeliani sulla Striscia di Gaza, dove è stata lanciata l’operazione denominata “Carri di Gedeone”. A renderlo noto è l’emittente al-Jazeera spiegando che il bilancio si riferisce ai morti dall’alba di ieri.

Elicotteri dell’Idf hanno lanciato un “intenso” attacco a est di Rafah. Veicoli militari blindati delle Forze di difesa israeliane stanno avanzando verso il sudest di Deir el-Balah, nel centro dell’enclave palestinese, protetti da un intenso fuoco di copertura. L’artiglieria israeliana sta martellando le zone di Abu Holi, Abu al-Ajin e al-Jafarawi a est di Deir el-Balah. Forti esplosioni sono state segnalate nell’area di al-Qarara.

L’obiettivo della nuova offensiva di Israele e “conquistare aree strategiche”. “L’Idf ha iniziato a condurre attacchi estesi e a mobilitare le truppe per ottenere il controllo operativo nelle aree di Gaza, nel corso dell’ultimo giorno”, ha spiegato l’esercito in un post sulla piattaforma X.

“Questo fa parte dei preparativi per espandere le operazioni e realizzare gli obiettivi della guerra – tra cui il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento dell’organizzazione terroristica di Hamas. Le truppe dell’Idf nel Comando Sud continueranno a operare per proteggere i cittadini israeliani e realizzare gli obiettivi della guerra”, ha aggiunto l’Idf.

Secondo i funzionari dello Stato ebraico, “Carri di Gedeone” prevede la conquista di Gaza e il mantenimento del territorio; lo spostamento della popolazione civile palestinese verso il sud e la sconfitta di Hamas.

Il governo di Benjamin Netanyahu ha tagliato tutti gli aiuti al territorio per più di due mesi. Le organizzazioni umanitarie internazionali denunciano condizioni umanitarie catastrofiche. Quasi 53.000 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia dall’inizio della guerra con Israele, più di un anno e mezzo fa.

La Lega Araba si riunisce oggi a Baghdad per discutere delle crisi regionali. La situazione nella Striscia di Gaza è in cima all’agenda. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, da ieri in Iraq, ha sollecitato il sostegno a un piano di ricostruzione che sia sostenuto dagli arabi, respingendo qualsiasi controllo straniero sul territorio palestinese, come quello ipotizzato dal presidente statunitense Donald Trump.

Il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein ha fatto sapere che il vertice della Lega Araba avrebbe “sostenuto le decisioni della conferenza del Cairo” tenutasi a marzo, in cui gli Stati arabi avevano concordato una loro iniziativa per la ricostruzione della Striscia di Gaza. Presente al summit anche l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani.

Oltre ai leader arabi, al vertice parteciperanno il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, il cui governo ha riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina.


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