IL CARRELLO DELLA SPESA – Piange il telefono, la raffica dei rincari
Piange il telefono: prepariamoci a una raffica di rincari sulle utenze telefoniche. La denuncia è arrivata nelle scorse settimane dai consumatori di Assoutenti che hanno fatto i conti delle nuove tariffe e dei rincari che, tra maggio e giugno, graveranno sulle tasche dei consumatori. In particolare, secondo gli analisti dell’organizzazione dei consumatori, saranno quattro le aziende che aumenteranno i costi, si tratta di Tim, Wind-Tre, Vodafone e Poste Mobile. Per quanto riguarda Tim, la decisione di procedere coi rincari era nell’aria. E, anzi, era stata rivendicata dall’amministratore delegato Pietro Labriola che aveva parlato, in una recente call con gli azionisti, di come l’azienda fosse favorevole al consolidamento del mercato delle telecomunicazioni per “permettere un rialzo delle tariffe”. Stando ad Assoutenti, gli aumenti sono già iniziati, in casa Tim, dal 1 maggio scorso. Alcune offerte di linea fissa sono passate da 2 a 2,90 euro al mese. Ma non è tutto perché a partire dal 7 giugno, quando ci sarà il primo addebito, salirà a 1,99 euro il prezzo mensile per alcune delle offerte per le ricaricabili. Tutta colpa di “esigenze economiche” da armonizzare con le “mutate condizioni di mercato”. E con la volontà di tornare a distribuire utili agli azionisti a partire già dal 2026. L’ultimo aumento Tim segnalato da Assoutenti riguarda Timvision che salirà di 24 auro l’anno insieme a Netflix standard.
Non solo Tim, però. C’è anche Vodafone. Per ora, dicono i consumatori, non ci sono annunci ufficiali ma la scelta, rintracciabile sul sito istituzionale dell’azienda, di “chiudere” dal 1 luglio l’offerta Vodafone Tv Box, con l’app annessa e di rendere inattive le offerte Vodafone Tv Base e Tv Sport Mix – dopo la sospensione decretata per Vodafone Netflix Edition dal 1 maggio – lascerebbe intendere che qualcosa, nel senso degli aumenti stia per muoversi. Se per Vodafone gli aumenti sono ancora in forse, per Wind-Tre sono già una realtà. Da luglio aumenta di 1,5 euro al mese il prezzo di Windtre fissa con piano Netflix standard. Salirà di 50 centesimi al mese, dal 1 giugno, l’opzione Più Sicuri Casa mentre il costo di alcune offerte per la telefonia fissa sarà alzato di due euro. Ciò, riportano i consumatori, “ a seguito della sopravvenuta esigenza di modifica del posizionamento dell’offerta e per fornirle un servizio di protezione informatica sempre al passo con le evoluzioni delle minacce digitali”.
Infine c’è Poste Mobile. Per Assoutenti i rincari si avvieranno dal 20 giugno e interesseranno numerose delle offerte disponibili. In particolare, si tratta di ritocchi ai prezzi dei piani tariffari mobili Con Noi, Con Tutti, Con Tutti Premium, Con Tutti Super, Convenienza, Convenienza Special, Convenienza Più, PM Unica 100%, PM Unica. Le chiamate, spiegano i consumatori, saliranno a 0,28 euro al minuto a scatti anticipati di 60 secondi verso numeri fissi e mobili nazionali; 0,28 euro per SMS; 0,18 euro al minuto a scatti anticipati di 60 secondi per ascolto della segreteria telefonica. Insomma, piange il telefono a furia di rincari. E piangono (soprattutto) le famiglie.
Ai consumatori, questi rincari non piacciono per niente. Il presidente Assoutenti Gabriele Melluso ha commentato gli aumenti con parole nette: “Gli operatori telefonici giustificano tali rincari con le mutate condizioni di mercato e con l’esigenza di incrementare gli investimenti sulla rete. Si tratta di aumenti a volte di pochi centesimi di euro, ma che coinvolgono milioni di utenti, determinando maggiori esborsi non indifferenti in capo alla collettività”. E ancora, Melluso ha aggiunto qualche consiglio per i consumatori che non volessero sottostare agli aumenti e alle decisioni delle compagnie telefoniche: “È bene ricordare che in caso di modifica unilaterale delle condizioni tariffarie i consumatori devono essere sempre adeguatamente informati, e hanno sempre il diritto di recedere dai contratti in modo del tutto gratuito e passare ad altro operatore senza penali. Per farlo è sufficiente inviare una pec o una raccomandata ai recapiti messi a disposizione dai gestori, oppure utilizzare le apposite pagine web pubblicate dalle società telefoniche”.
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