Politica

Il via libera ai Lep ravviva l’Autonomia: il caso terzo mandato

di Ivano Tolettini -


La legge delega sui Lep scuote il processo dell’Autonomia differenziata imprimendo un’accelerazione che soddisfa il ministro Roberto Calderoli (nella foto) e la Lega, ma avviene nel giorno in cui il Consiglio dei ministri forte della sentenza della Consulta, che ha bocciato il terzo mandato della Campania, applica lo stesso trattamento alle Regioni a statuto speciale in base al principio – come analizza il vicepremier e leader di FI, Antonio Tajani – che le leggi emanate da queste istituzioni hanno un valore gerarchico inferiore alla legge nazionale. Matteo Salvini e Calderoli parlano di uno “sbaglio grave perché le Regioni a statuto speciale hanno poteri differenti”, mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, spiega perché il Governo impugna la normativa della maggioranza trentina che sostiene Maurizio Fugatti. Lo strappo nella maggioranza avviene nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla quarta edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome a Venezia, sottolinea la necessità dell’equilibrio per un autonomia regionalista efficace secondo i principi fondamentali della Costituzione. “Senza la pratica della leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali – afferma – diventa impossibile tutelare gli interessi fondamentali degli italiani”. Sul punto il governatore veneto Luca Zaia osserva che “l’autonomia riduce le disparità. Intanto, il collega trentino di partito, Fugatti, ribadisce che l’impugnazione della legge alla Consulta da parte del Governo “è un atto pesante contro l’autonomia di una provimncia a statuto speciale”, FdI replica abbassando i toni che la decisione è analoga a quella delle legge campana in base al principio sancito dall’articolo 122 della Costituzione tassativo nello stabilire che le Regioni possono legiferare in materia elettorale, ma nel rispetto dei principi fondamentali fissati dalle norme statali. Il limite ai mandati è un “temperamento di sistema” per rendere l’assetto istituzionale più equilibrato come sottolineato dal Capo dello Stato. Quanto all’autonomia differenziata, la legge delega stabilisce il perimetro dei Livelli essenziali delle prestazioni cui hanno diritto i cittadini, fissando i principi per tutte le 14 materie. Poi con un decreto della presidenza del Consiglio (dpcm) saranno fissati i costi e i fabbisogni standard per ognu funzione devoluta. L’obiettivo del ministro Calderoli adesso è di sottoporre al voto in parlamento la legge delega e quindi di deliberare i decreti legislativi per avere fissati entro il 2025 i Lep, in modo da approvare entro marzo 2026 il federalismo fiscale come disciplinato dal Pnrr per non perdere la rata europea di 32,8 miliardi di euro. Una traiettoria condivisa, questa sì, dall’intero esecutivo.

TRIBUNALE PEDEMONTANO – Intanto, in Veneto è scoppiata la querelle legata al presidente della provincia di Vicenza, Andrea Nardin, fresco di passaggio in FdI, che oggi guiderà a Roma dal ministro Carlo Nordio una delegazione di sindaci del Bassanese, con in testa il primo cittadino Nicola Finco, per sollecitare l’istituzione del Tribunale della Pedemontana – a cavallo delle province di Vicenza, Treviso e Padova -, soppresso nel 2013. Un’operazione che ha il sostegno del governatore Zaia. La decisione di Nardin ha però scatenato la reazione del “Comitato per una giustizia di qualità a Vicenza” che di recente ha organizzato un convegno con la partecipazione delle istituzioni giudiziarie regionali e dell’avvocatura, oltre al sostegno di 60 Comuni, perché un secondo tribunale peggiorerebbe il servizio giustizia dopo la crisi di una dozzina d’anni fa, quando Vicenza era diventata sede disagiata. “Il presidente Nardin – afferma l’avv. Gaetano Crisafi a nome del Comitato – agisce in totale assenza di competenza istituzionale in materia di giustizia, pretendendo di rappresentare una posizione minoritaria e divisiva, ignorando istituzioni, magistrati e cittadini”. Nel sottolineare la pericolosità di operazioni che “minano l’unità e l’efficienza del sistema giustizia”, Crisafi spiega che “piegare a logiche di campanile o a giochi politici personali un servizio strategico come la giustizia danneggia la collettività”. Per contro, il presidente Nardin ha sempre detto che l’obiettivo è di migliorare il servizio giustizia, anche perché il ministero garantirà organici adeguati a Vicenza e Bassano.


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