Editoriale

“Castrazione chimica”: non è la Lega è il governo laburista

di Adolfo Spezzaferro -


Pugno di ferro contro l’immigrazione illegale e centri di detenzione all’estero. E ora la castrazione chimica per i crimini sessuali gravi. No, a proporlo non è il leader della Lega. Non è neanche italiano, in effetti: è il premier britannico Keir Starmer, laburista (cioè, di sinistra). Il progetto pilota per la sperimentazione della castrazione chimica riguarderà inizialmente una ventina di carceri britanniche, con il duplice obiettivo di disinnescare alla radice i potenziali stupratori e alleviare così il sovraffollamento carcerario. Insomma, dopo la linea dura contro i clandestini, ora Starmer cavalca un altro storico cavallo di battaglia della Lega. Siamo sempre alle solite: se sei di sinistra puoi fare cose impopolari e prendere decisioni durissime ma nessuno ti dice niente. Mettiamoci pure che il premier laburista deve contrastare l’avanzata della destra e quindi fa scelte di governo che piacciono agli elettori di destra. Però Starmer è un volenteroso, è amico di Macron e Merz, quindi è per forza un buono, Anche se fa cose “cattive”.


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