Esteri

Bombe israeliane su una scuola a Gaza: oltre 30 morti

di Cristiana Flaminio -


Bombe israeliane su una scuola a Gaza: ci sono almeno trentatré morti, stando a quanto riporta Al Jazeera, ma il bilancio potrebbe ancora aggravarsi. Il raid dell’Idf ha preso di ira, nella notte, l’istituto Fahmi Aljarjaoui, che si trova nel quartiere di Aldaraj di Gaza City. Altre diciannove persone, invece, hanno perso la vita stanotte in un altro blitz delle forze armate di Israele che hanno colpito a Jabalia, a nord della Striscia di Gaza, l’abitazione di una famiglia  palestinese. L’Idf, in entrambi i casi, ha giustificato gli attacchi parlando degli obiettivi colpiti come di roccheforti in mano al terrorismo islamico. In particolare, per quanto riguarda la scuola Aljarjaoui, i portavoce Idf hanno riferito che la scuola rappresentava, in realtà, un” comando e centro di controllo” che “veniva utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di eseguire attacchi terroristici contro civili israeliani e truppe dell’Idf”. I militari hanno inoltre assicurato che “sono state adottate numerose misure per ridurre al minimo il rischio di danni ai civili” e hanno rimpallato ogni responsabilità ad Hamas accusata di utilizzare i civili come “scudi umani”.

Ma un’altra notizia, dopo le bombe israeliane sulla scuola, colpisce Gaza. S’è dimesso con effetto immediato Jake Wood, direttore esecutivo di Gaza Humanitaria Foundation. A motivare la decisione di Wood l’impossibilità di attuare i piani umanitari della Ghf armonizzandoli al rispetto “rigoroso di principi umanitari di neutralità, imparzialità e indipendenza”.


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