Esteri

Maduro vince le elezioni ma in Venezuela trionfa l’astensione

di Cristiana Flaminio -


Nicolas Maduro ha rivendicato la vittoria alle elezioni in Venezuela con oltre l’80 per cento dei voti. Per la precisione, i suffragi a favore del presidente uscente rappresenterebbero l’82%. Una percentuale bulgara che consente alla coalizione socialista di stravincere la competizione elettorale. Un successo al quale se ne aggiungerebbe un altro ossia la “conquista” di 23 governatori su 24. “Con i dati forniti dal 93,01% dei seggi elettorali e un’affluenza del 42,63%, l’alleanza Gran polo patriottico ottiene 4.553.484 voti, corrispondenti all`82,68% dei voti complessivi”, ha dichiarato in conferenza stampa il vicepresidente del Consiglio Nazionale Elettorale Carlos Quintero. Per gli altri, poco più che briciole. I centristi di Alleanza democratica conquistano il 6,25% dei consensi, seguiti da Untc Unica con il 5,18% e infine Fuerza Vecinal ottiene il 2,57 per cento dei consensi. Il tema, però, non è quello dei consensi espressi nelle urne. Bensì il problema per Nicolas Maduro, a queste elezioni, si anniderebbe nei dati dell’affluenza. Bassa, non superiore al 43%. L’opposizione, che aveva annunciato il boicottaggio del turno elettorale temendo brogli, rialza la testa. Edmundo Gonzalez Urrutia, su X, ha attaccato governo e socialisti: “Oggi abbiamo assistito a un evento che ha cercato di mascherarsi da elezione, ma che non è riuscito a ingannare né il Paese né il mondo. Il popolo non ha convalidato una farsa che pretendeva di legittimare ciò che è illegittimo per sua natura”. Parole dure. Sulle quali Gonzalez mette il carico: “Quello che il mondo ha visto oggi è stato un atto di coraggio civico. Una dichiarazione silenziosa, ma forte, che il desiderio di cambiamento, dignità e futuro rimane intatto. La leadership non si impone – ha proseguito Gonzalez indicando nell’astensione il dato più importante di queste elezioni -. Si costruisce ascoltando il popolo. E oggi, la vera maggioranza ha parlato dal silenzio che chiede libertà. Bisogna saperlo ascoltare”.


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