Economia

Trump sospende i dazi, l’Irlanda tira un sospiro di sollievo

di Cristiana Flaminio -


Dublino tira un sospiro di sollievo: “La seconda sospensione dei dazi è benvenuta”, l’Irlanda gode per la ripresa delle trattative tra Ue e Usa. Forse nessun paese europeo, più dell’Eire, ha tratto beneficio dall’intenso scambio economico e commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Non è mica un mistero che la maggior parte delle major digitali e delle multinazionali Usa operanti in Europa abbiano deciso di impiantare le loro sedi europee proprio nell’Isola di Smeraldo. Al punto che, grazie al contributo sul Pil di queste imprese, si parla (forse a sproposito, ma questa è un’altra storia…) di Tigre Celtica. Per l’Irlanda, la vicenda dazi è perciò delicatissima forse anche più che per gli altri Paesi Ue. Il ministro lo Sviluppo internazionale dell’Irlanda, Neale Richmond, arrivato a Bruxelles per il Consiglio Sviluppo, ha espresso tutto il suo sollievo per la decisione di Donald Trump: “Ci offre l’opportunità di aumentare davvero il livello di impegno tra la Commissione europea e i nostri partner americani, i dazi sono un male per l’Ue, sono un male per gli Stati Uniti, ma soprattutto sono un male per i cittadini e i consumatori di entrambi i Paesi”. E sono un male per l’Irlanda. “Quindi vogliamo fortemente collaborare con i nostri partner europei per garantire un coinvolgimento significativo. Non ho alcun problema con l’aumento degli acquisti da parte delle aziende europee dagli Stati Uniti, anzi, mi piacerebbe vederlo accadere. Ma dobbiamo assicurarci che ci siano discussioni significative e che si lavori metodicamente su questo aspetto”. Tuttavia Dublino ribadisce la sua lealtà a Bruxelles: “L’Irlanda sostiene una risposta europea. Ma una cosa davvero importante è che non dobbiamo reagire in modo eccessivo, a ogni interazione o post sui social media dell’amministrazione statunitense. Quello che abbiamo sempre detto, e credo che questa sia l’opinione generale dell’Ue, è che abbiamo bisogno di un approccio metodico, basato su regole, una risposta a qualsiasi cosa gli americani possano produrre”.


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