Cinque arresti per i lavori stradali a Roma: in manette Mister Asfalto
L’inchiesta sugli appalti per i lavori della manutenzione stradale a Roma – questo giornale nel novembre scorso titolava sulle “mazzette del Giubileo” – ha portato all’arresto di Mirko Pellegrini, noto come “mister Asfalto”, e di altri imprenditori, accusati di corruzione, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e riciclaggio. Il sistema illecito prevedeva la costituzione di numerose società intestate a prestanome, riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale, che si aggiudicava appalti pubblici tramite accordi corruttivi con funzionari del Comune di Roma e della Regione Lazio, nonché con agenti della Polizia Stradale. Le gare venivano pilotate facendo figurare come concorrenti più società in realtà collegate, mentre i collaudi venivano falsificati per certificare lavori di scarsa qualità, risparmiando materiali come l’asfalto.
Il sistema si collega direttamente alle precedenti indagini su Pellegrini, già coinvolto in un giro di corruzione di pubblici ufficiali per ottenere appalti pubblici, con intercettazioni che documentavano accordi per ridurre lo spessore dell’asfalto e pagamenti di mazzette. L’inchiesta conferma il legame con i lavori per il Giubileo 2025: alcune delle società riconducibili a Pellegrini si sarebbero aggiudicate gare per interventi essenziali connessi alle celebrazioni, per un valore di circa 72 milioni di euro spesi dal Comune, finanziati anche con fondi del Giubileo. .
Tra i coinvolti figurano, oltre a Pellegrini e ai suoi soci, almeno 16 persone tra cui funzionari comunali, dirigenti di Astral Spa (la società regionale che gestisce lavori pubblici), un geometra, e due agenti della Polizia Stradale, tutti accusati di aver facilitato il sistema corruttivo in cambio di compensi illeciti.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel novembre scorso aveva espresso preoccupazione per l’inchiesta, definendo i fatti un grave tradimento della fiducia dei cittadini e annunciando l’istituzione di una commissione ispettiva tecnica per verificare la regolarità degli appalti e dei lavori stradali. Ciò che risulta confermato oggi, rivelando un sistema promosso da una figura come Pellegrini attenzionata da circa 8 anni da magistratura e forze di polizia, è un enorme scandalo ove “il sistema” prevaricava ogni parvenza di legalità.
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