Politica

Elezioni amministrative, il centrodestra minimizza

di Lino Sasso -


Un incontro “di routine”, nessun vertice straordinario. Così viene definito, ai piani alti del governo, il faccia a faccia avvenuto a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i suoi due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini sull’esito delle elezioni amministrative. Il summit si è tenuto durante il pranzo, proprio mentre si chiudevano le urne della tornata di elezioni amministrative. Un tempismo non casuale, anche se nel centrodestra si cerca di minimizzare il significato politico della riunione. I primi exit poll diffusi nel pomeriggio fotografano una situazione poco favorevole per la maggioranza: il centrodestra incassa sconfitte pesanti al primo turno a Genova e Ravenna, mentre a Taranto e Matera si andrà al ballottaggio, con i progressisti comunque in vantaggio. Una battuta d’arresto difficile da ignorare. Lo stesso Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, ammette il “dispiacere per aver perso Genova”. Tuttavia, prova a ridimensionare l’esito delle elezioni amministrative: “In Liguria si conferma il trend delle Europee e delle Regionali, dove il centrodestra ha vinto ovunque tranne che nel capoluogo”. La linea difensiva è chiara: negare che si possa trarre una lettura nazionale da questa tornata amministrativa. Donzelli insiste: “Il centrodestra cresce e prevale in molte realtà, nonostante la propaganda della sinistra provi a distorcere la realtà”. Dello stesso avviso è Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, che risponde alle opposizioni con ironia: “In bocca al lupo a chi parla di avviso di sfratto per Meloni”. Secondo Nevi, i candidati del centrodestra erano validi e il risultato è da leggere nel contesto specifico delle elezioni locali, dove spesso le dinamiche civiche giocano un ruolo determinante. “Sapevamo che era un turno difficile”, ammette, “con contesti dove il centrosinistra è storicamente radicato”. Dal Carroccio arriva una lettura meno pessimista. Il responsabile degli enti locali della Lega, Stefano Locatelli, sottolinea la “crescita netta” del partito a Genova rispetto al passato e rivendica una “presenza salda sul territorio”. “Siamo il secondo partito della coalizione nel capoluogo ligure – afferma – e nei comuni medio-piccoli restiamo un riferimento politico”. Più equilibrato il commento di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che definisce le amministrative “un piccolo test” con “risultati in chiaroscuro”. Intanto, sul fronte internazionale, il governo italiano rivendica un ruolo chiave nel favorire il dialogo tra Stati Uniti e Unione Europea. Secondo fonti di Palazzo Chigi, la telefonata tra Donald Trump e Ursula von der Leyen sarebbe avvenuta grazie alla mediazione italiana. Tajani conferma: “È merito del lavoro diplomatico dell’Italia, e in particolare della presidente Meloni, se c’è stato questo contatto diretto”. Una mossa che punta a consolidare l’immagine di Meloni come leader capace di fare da ponte tra Washington e Bruxelles, proprio mentre la sua coalizione affronta qualche turbolenza sul fronte interno.


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