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Vertice a Istanbul, centrale il memorandum di Mosca

di Giorgio Brescia -


Il memorandum russo è il fulcro del prossimo incontro di Istanbul, se emergeranno margini di compromesso il 2 giugno potrebbe segnare una svolta nei negoziati di pace. La Russia ha proposto all’Ucraina il secondo round di colloqui diretti in una nota del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, precisando che la Russia è pronta in quella sede a presentare il suo memorandum che “definisce la nostra posizione” e le richieste per superare “le cause profonde della crisi”. L’Ucraina ha dichiarato di essere pronta a ulteriori colloqui diretti con la Russia, ma ha chiesto a Mosca di fornire in anticipo le sue condizioni di pace per garantire che l’incontro produca risultati. “Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e siamo in attesa del loro memorandum”, ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov in un post su X. “La parte russa ha almeno altri quattro giorni prima della partenza per fornirci il suo documento da esaminare”.

Se la Russia consegnerà il memorandum in tempo e il contenuto sarà ritenuto accettabile come base di discussione, il colloquio potrebbe segnare un passo avanti verso un cessate il fuoco o almeno verso una trattativa strutturata su temi concreti. Se il memorandum conterrà condizioni considerate inaccettabili da Kiev (come la neutralità dell’Ucraina, la rinuncia all’allargamento Nato, la revoca delle sanzioni e la protezione delle minoranze russofone), è probabile che i negoziati si blocchino o si concludano con un nulla di fatto.

La posizione russa appare rigida: il Cremlino ha fatto sapere che Putin “è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo”, lasciando intendere che non ci saranno concessioni unilaterali. Sullo sfondo, la richiesta di un vertice trilaterale con Trump, Putin e Zelensky è stata respinta sia da Mosca che dagli Stati Uniti, mentre Trump ha espresso scetticismo sulla reale volontà di Mosca di negoziare.


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