Il tour di Meloni nell’Asia Centrale arriva ad Astana: “Sfide comuni”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta in Kazakistan per la seconda tappa della missione istituzionale in Asia Centrale, 29 maggio 2025. Ad accoglierla, presso l'aeroporto internazionale Nursultan Nazarbayev di Astana, il presidente della Repubblica del Kazakistan, Qasym-Jomart Tokayev. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK +++
Continua, dopo la tappa di Samarcanda, il viaggio di Meloni nell’Asia centrale. La premier, questa mattina, sta tenendo un intervento all’Astana International Forum in Kazakhstan. “Le nostre interconnessioni guardano anche alle infrastrutture digitali e fisiche, tra le quali il Corridoio di Mezzo rappresenta forse la sfida più promettente e affascinante”, ha spiegato la presidente italiana. Che ha aggiunto: “Crediamo fortemente nel potenziamento di questo progetto, che è al centro della partnership strategica avviata con l’Unione Europea a Samarcanda e che può contribuire in modo significativo alla sicurezza e alla stabilità delle catene di approvvigionamento, sia verso che dall’Europa”. Meloni ha ribadito che il mondo sta cambiando e motiva, proprio per queste ragioni, il suo impegno sullo scacchiere dell’Asia centrale: “Tutto intorno a noi sembra cambiare e le poche certezze che pensavamo di avere non ci sono più. In questo cambiamento epocale, i blocchi omogenei del passato non esistono più e le relazioni tra le nazioni si basano su modelli nuovi e molto spesso inediti. Il presente ci presenta una sfida, mettendo alla prova ciascuno di noi”. Meloni aggiunge: “Si tratta di un’occasione per dimostrare il nostro valore, e sta a noi decidere come agire. Possiamo rifugiarci nelle oramai sbiadite certezze del passato, oppure cercare di guardare oltre, dimostrando il coraggio che i nostri popoli si aspettano da noi. Non ho dubbi e so di non essere sola lungo questo cammino”. Poi ha aggiunto alcuni dei temi caldissimi che hanno spinto Roma, e più in generale Bruxelles, a infilarsi nella riedizione contemporanea del “grande gioco”: “Se vogliamo davvero plasmare il futuro dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre i nostri confini geografici e aprire nuovi percorsi. A partire, ovviamente, da ciò che già ci unisce e rende il nostro rapporto estremamente solido. Penso al settore energetico, dove la nostra cooperazione può fare la differenza, tanto nei campi più tradizionali quanto in quelli più innovativi, in linea con quel principio di neutralità tecnologica che ci impegniamo a promuovere per garantire sistemi economici e sociali sostenibili. Mi riferisco anche alle materie prime critiche, in cui la nostra collaborazione mira a generare benefici condivisi e opportunità reciproche”. La premier italiana ha poi citato “le sfide ambientali, come quella in cui siamo in prima linea negli sforzi di rigenerazione del patrimonio del Lago d’Aral, che è nostro compito e dovere proteggere. Il Fondo Italiano per il Clima è uno strumento importante che vorremmo valorizzare ancora di più per rafforzare ulteriori progetti comuni”.
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