Esteri

Scontri a Los Angeles, “anche italiani” a Guantanamo

Imposto il coprifuoco, .la polizia annuncia "arresti di massa" Il nodo degli alleati

di Giovanni Vasso -


A Los Angeles sono arrivati i marines mentre la polizia annuncia “arresti di massa” e Donald Trump tuona: “Contro di noi, animali pagati da chissà chi”. Non si ferma la protesta in California mentre i media americani riferiscono che tra i 9mila stranieri pronti a essere deportati a Guantanamo ci sarebbero anche 8-900 europei tra cui diverse decine di italiani.

Coprifuoco e polemiche

La polizia di Los Angeles ha affermato di aver portato a termine “arresti di massa” a carico di persone sorprese a violare il coprifuoco imposto dalla sindaca dem di Los Angeles Karen Bass dalle 20 alle sei. La stessa Bass che ha accusato Trump di “usare le nostra città come un esperimento, per vedere fino a dove può spingersi nel violare la legge”. Bass, parlando a Repubblica, ha utilizzato un lessico parabellico che restituisce il clima di tensione altissimo che si respira in America: “Se sfonda qui, potrà farlo in tutto il Paese”.

La versione di Trump

Ha inviato i marines a Los Angeles, Trump che a Fort Bragg, che ha tenuto lì il discorso per le celebrazioni del 250esimo anniversario dell’esercito degli Stati Uniti, ha bollato, rispondendo alle domande dei giornalisti al seguito, come “animali” i manifestanti ritenuti mossi da “un nemico straniero”. Il Presidente ha riferito che i soldati “andranno via quando tornerà la pace a Los Angeles” e ha riferito le regole d’ingaggio: “Se i manifestanti sono pericolosi, se tirano mattoni, se sputano in faccia agli agenti, se prendono a pugni le persone, l’esercito risponderà con una grande forza e loro finiranno in galera per lungo tempo”.

Da Los Angeles a Guantanamo

Il Washington Post ha sganciato una bomba che può deflagrare su ciò che resta dei rapporti già tesi tra Usa e Ue. Potenzialmente ci sono “migliaia di stranieri” illegali che potrebbero finire a Guantanamo, persone provenienti da “nazioni europee alleate” come “Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina”. Ma c’è di più perché le fonti altamente confidenziali che hanno parlato al Wp avrebbero riferito che “l’amministrazione probabilmente non informerà i governi stranieri, in relazione agli imminenti trasferimenti nella celeberrima struttura militare, compresi stretti alleati degli Stati Uniti come Regno Unito, Germania e Francia”.


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