Bombe russe su Kiev. Zelensky chiama in causa Europa e Stati Uniti
Il Cremlino blocca il cambio del format dei negoziati
Il bilancio dei raid aerei russi condotti nella notte su Kiev è di 14 morti e oltre 90 feriti. Lo ha reso noto il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko citato da Ukrinform. Dopo il pesantissimo attacco, la presidenza ucraina ha denunciato l’assenza di “una reazione adeguata da parte del mondo civilizzato”.
Le dichiarazioni di Yermak e Zelensky
In un post su Telegram, il consigliere di Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak ha scritto: “Uno Stato dotato di armi nucleari può semplicemente uccidere i civili negli edifici, rifiutare il cessate il fuoco e non ricevere comunque una risposta adeguata dal mondo civilizzato. Perché dovrebbe? E quanti altri cittadini e bambini devono morire?”.
I bombardamenti di Mosca, “sono puro terrorismo e il mondo intero, gli Stati Uniti e l’Europa devono finalmente rispondere come una società civile risponde ai terroristi”. Così in un post su X Volodymyr Zelensky, che è tornato a sollecitare una risposta più forte da parte della comunità internazionale. “Putin lo fa solo perché può permettersi di continuare la guerra. Vuole che la guerra continui. È sbagliato che i potenti di questo mondo chiudano un occhio – ha rincarato la dose il leader dell’Ucraina – Siamo in contatto con tutti i partner a ogni livello possibile per garantire una risposta adeguata. Sono i terroristi che devono sentire il dolore, non le persone innocenti e pacifiche”.
Proprio Zelensky è stato al centro di un caso politico e diplomatico appena poche ore prima a Vienna per essere stato accolto con gli onori militari dal presidente austriaco Alexander Van der Bellen, prima di volare in Canada per partecipare al G7.
Il caso austriaco
L’Austria non è un Paese della Nato e si considera un Paese neutrale, ma ha comunque stanziato 300 milioni di euro di aiuti per l’Ucraina e per i Paesi vicini colpiti dalle conseguenze della guerra. Il partito delle Libertà di estrema destra ha criticato la visita del presidente ucraino, definendola una violazione della neutralità del Paese.
Trump bacchetta vecchi e nuovi
Donald Trump ha criticato Obama e Trudeau e pungolato l’Europa per l’atteggiamento adottato nei confronti della Russia. “Il G7 un tempo era il G8: Barack Obama e una persona chiamata Trudeau non hanno voluto la Russia”. Parlando con i giornalisti dopo il suo bilatera con Mark Carney, il presidente statunitense ha lamentato “l’errore” di estromettere Vladimir Putin dal G8, senza il quale “forse non avremmo avuto questi problemi”.
Pressing dell’Europa per appesantire il regime sanzionatorio contro la Russia? “L’Europa lo chiede ma ancora non lo ha fatto, lo facciano prima loro. Le sanzioni costano molti soldi, miliardi e miliardi di dollari”, ha risposto Trump ai giornalisti al termine di un bilaterale con il premier inglese Keir Starmer, a margine del G7.
La presa di posizione di Peskov
Non è contemplato un cambiamento del formato negoziale sull’Ucraina di Istanbul. Ad affermarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Al momento non si è parlato di cercare altre possibilità”, ha spiegato il portavoce. Il secondo round di colloqui fra Russia e Ucraina si è svolto lo scorso due giugno.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Sergei Shoigu, è a Pyongyang per incontrare il leader nordcoreano Kim Jong un per la seconda volta in meno di due settimane. Lo hanno riferito le agenzie di stampa russe, secondo cui Shoigu è arrivato nella capitale nordcoreana “su ordine speciale del presidente russo Vladimir Putin per uno scambio con i funzionari nordcoreani nel contesto della messa in atto degli accordi raggiunti nella sua ultima visita del 4 giugno”.
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