Ambiente

Allerta caldo in Alaska: il primo bollettino d’allarme della storia

In Alaska è stato emesso il primo "heat advisory" della storia, ovvero un’allerta meteo per il troppo caldo

di Gianluca Pascutti -


L’Alaska, terra di ghiacci e orsi polari, è oggi protagonista di un fenomeno senza precedenti: per la prima volta nella sua storia, è stato emesso un heat advisory, ovvero un’allerta meteo per il troppo caldo. A lanciare il segnale è stato il National Weather Service di Fairbanks, che ha previsto temperature tra i 29 °C e i 31 °C in vaste aree dell’interno centrale e orientale dello stato, tra cui le città di Fairbanks, Eagle, Fort Yukon e Tanana.

Si tratta di valori che, seppur lontani dai picchi storici (alcune zone dell’Alaska hanno toccato i 35 °C in passato), sono estremamente anomali per una regione progettata per resistere al gelo e non al calore. Le abitazioni, per esempio, sono costruite per trattenere il calore, e la climatizzazione domestica è praticamente assente. Questo rende la popolazione particolarmente vulnerabile a ondate di caldo anche moderate.

Il problema non è solo la temperatura, ma la durata e l’intensità della radiazione solare: durante l’estate, in queste latitudini, il sole resta alto nel cielo per fino a 22 ore al giorno, impedendo un naturale raffreddamento notturno. Le autorità sanitarie hanno invitato la popolazione a bere molta acqua, evitare l’attività fisica nelle ore più calde, e verificare le condizioni di salute di anziani, bambini e animali domestici.

Ma questa allerta va ben oltre l’aspetto meteorologico: è il simbolo tangibile dei cambiamenti climatici in atto. L’Alaska si sta scaldando a un ritmo due o tre volte superiore alla media globale, e fenomeni come questi, un tempo rari, potrebbero diventare sempre più frequenti e intensi.

L’allerta caldo dell’Alaska non è solo una notizia: è un campanello d’allarme per tutti noi. Se anche il Grande Nord brucia, allora è davvero ora di cambiare rotta il più presto possibile.


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