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In Spagna si ferma pure il nucleare: continuo il rischio blackout

Cosa succede nella penisola iberica? Continui blackout, un assetto energetico condizionato da diverse fonti e una scarsa regolazione

di Angelo Vitale -


Cosa succede in Spagna? La penisola iberica sta mettendo davvero a rischio il suo assetto energetico? Il recente blocco della centrale nucleare di Alcaraz ha riproposto nel Paese la questione della regolazione dell’approvvigionamento di energia. Una storia discussa e fonte di polemiche anche in occasione del più recente blackout di aprile che ha isolato la Spagna dal resto d’Europa.

I blackout

Il 28 aprile scorso la Spagna, insieme a Portogallo e parte della Francia, è stata colpita da un blackout elettrico di vasta portata che ha lasciato senza elettricità circa 55 milioni di persone, paralizzando trasporti, comunicazioni e servizi essenziali. Il blackout è iniziato alle 12:33 e il ripristino completo dell’energia si è protratto fino alle prime ore del 29 aprile. È stato uno degli eventi energetici più rilevanti degli ultimi anni in Europa.

Cosa succede in Spagna

Si era verificata una perdita improvvisa di circa 15 GW di capacità produttiva, pari al 60% della domanda energetica spagnola in quel momento. Questo generò un effetto a cascata e il collasso della rete su scala nazionale.

Al momento dell’incidente, circa il 55-78% dell’elettricità spagnola proveniva da fonti rinnovabili (solare, eolico e nucleare). La natura intermittente delle rinnovabili aveva contribuito all’instabilità della rete, perché queste fonti non forniscono l’inerzia meccanica tipica delle centrali termoelettriche tradizionali, rendendo il sistema più vulnerabile a sbilanciamenti improvvisi.

Ci sono in Spagna problemi di regolazione e coordinamento: un rapporto tecnico aveva evidenziato carenze nei meccanismi di regolazione della rete e nel coordinamento tra impianti, in particolare tra quelli tradizionali incaricati di garantire la stabilità del sistema.

Il blocco della centrale nucleare di Alcaraz

E’ accaduto di nuovo: il blocco della centrale nucleare di Almaraz del 17 giugno scorso è rilevante nel contesto dell’attuale assetto energetico spagnolo e dei problemi di approvvigionamento.

La centrale di Almaraz, che dispone di due reattori da 1966 MW complessivi, è una delle principali fonti di energia stabile e programmabile in Spagna. La sua temporanea chiusura avvenuta il 17 giugno è stata motivata dall’eccessiva disponibilità di energia eolica che rendeva antieconomico il funzionamento dei reattori in quel momento.

Tuttavia, questa decisione ha suscitato preoccupazioni perché riduce la capacità di bilanciamento della rete, aumentando il rischio di instabilità e blackout, soprattutto in una rete già fragile e con alta quota di rinnovabili intermittenti.

La rete della Spagna ha limiti strutturali

La penisola evidenzia limiti strutturali: ha una capacità di interconnessione con il resto d’Europa molto bassa (circa il 2% della capacità europea), rendendola una rete semi-isolata e poco resiliente in caso di blackout.


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