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Pizzery: tradizione e qualità direttamente a casa tua

di Francesca Petrosillo -


Nel cuore di Roma, a due passi da Piazzale Clodio, c’è un angolo di Napoli che profuma di tradizione e passione: “Pizzery” una pizzeria take away dove la pizza napoletana viene preparata a regola d’arte, con ingredienti genuini, impasti a lunga lievitazione e la maestria di chi ha fatto della pizza una vocazione. Abbiamo conosciuto Antonino Damiani, pizzaiolo e anima di questa attività, per farci raccontare la sua storia, i segreti del mestiere e cosa significa portare ogni giorno un pezzo di Napoli nella capitale.

Com’è nata la tua attività?
Questa non è la mia prima esperienza nel mondo della ristorazione, ho iniziato relativamente giovane, avevo appena 23 anni quando ho deciso di aprire il mio primo locale. Da allora non mi sono più fermato: ho avviato due attività a Malta, dove ho imparato molto sia dal punto di vista imprenditoriale che umano, e successivamente ho aperto un’altra pizzeria a Roma.  Poi è arrivata la pandemia, e con lei una rivoluzione nelle abitudini quotidiane di tutti noi. Abbiamo assistito a un cambiamento radicale: le persone hanno iniziato a uscire meno, a vivere di più la casa, e a pretendere comunque qualità e comodità. In quel momento ho capito che dovevamo adattarci, cambiare prospettiva. Se prima erano i clienti a venire da noi, ora toccava a noi entrare nelle loro case. Così è nata l’idea di questa nuova attività take away: un format pensato per offrire un prodotto tradizionale e autentico, ma con una formula più veloce e adatta ai ritmi della vita moderna. L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: portare la vera pizza napoletana, fatta come si deve, direttamente a casa delle persone, senza rinunciare a nulla in termini di gusto, qualità e cura. Questo è il cuore del progetto.

Quanto spazio lasci alla creatività nella tua cucina? Hai mai sperimentato con pizze particolari?
In verità in questo campo preferisco rimanere fedele alla tradizione. Non sono un grande amante delle mode o delle pizze troppo elaborate. Per me la vera pizza è quella che rispetta le sue origini: la margherita, la marinara… quelle che hanno fatto la storia e che, secondo me, non passano mai di moda. Mi piace concentrarmi sull’essenziale, valorizzando soprattutto la qualità dell’impasto, che è il cuore della pizza. A volte preparo delle focacce semplici, proprio per far risaltare il profumo, la consistenza, il sapore autentico della base. Per me è lì che si misura davvero la bontà di una pizza: nella semplicità, nella materia prima e nel rispetto delle tecniche tradizionali.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi clienti? Su cosa punti maggiormente?
Quello che cerco di trasmettere ogni giorno, attraverso il mio lavoro, è un senso di serietà, cura e rispetto per chi sceglie di affidarsi a noi. I miei pilastri sono la professionalità, la pulizia e la velocità. Credo fortemente che ogni cliente meriti un servizio all’altezza, non solo dal punto di vista del gusto, ma anche per quanto riguarda l’esperienza complessiva: trovare un ambiente ordinato, personale preparato e tempi di attesa ragionevoli. Viviamo in un’epoca frenetica, in cui tutti hanno poco tempo a disposizione. Per questo motivo mi impegno a offrire un servizio rapido, senza però mai sacrificare la qualità del prodotto. La sfida è proprio questa: essere veloci, ma senza scendere a compromessi. Il mio motto è semplice, ma dice tutto: veloce e fatta bene. È una filosofia che cerco di applicare ogni giorno, in ogni pizza che sforniamo.

Come scegli i tuoi ingredienti?
La qualità delle materie prime è alla base di tutto il nostro lavoro. Non facciamo compromessi da questo punto di vista, perché sappiamo bene che una buona pizza nasce innanzitutto da ingredienti eccellenti.
Utilizziamo solo farine selezionate, di altissima qualità, anche il fiordilatte è scelto con grande attenzione: lo lavoriamo a mano ogni giorno, tagliandolo fresco per garantirne la consistenza ideale in cottura. Per quanto riguarda il pomodoro, evitiamo i prodotti già pronti. Preferiamo partire dai pelati interi, che lavoriamo noi stessi, così da avere un controllo totale sul sapore e sulla densità del sugo. Cerchiamo, insomma, di fare le cose come si facevano una volta: senza scorciatoie, con rispetto per la tradizione e cura in ogni singolo passaggio. È questo che, secondo me, fa davvero la differenza nel prodotto finale.


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