Attualità

I furbetti del caro ombrelloni

Il settore è un ampio serbatoio di irregolarità, il fenomeno cresce esponenzialmente di anno in anno

di Angelo Vitale -


Anche quest’anno, come un tormentone, ritorna il fenomeno del “caro ombrelloni”, che si è ulteriormente accentuato rispetto al 2024. Le principali indagini (per esempio, quella di Altroconsumo) segnalano un aumento medio delle tariffe tra il 4% e il 5% rispetto al 2024, con punte che arrivano anche all’8% in alcune località.

Quanto costa agli italiani il “caro ombrelloni”

In termini pratici, il costo per una settimana in spiaggia (un ombrellone e due lettini) nella prima settimana di agosto è passato da una media di 182 euro nel 2021 a 212 euro nel 2025, con rincari cumulati del 17% negli ultimi quattro anni. In alcune zone, soprattutto nei resort di lusso o nelle località più esclusive, si possono superare facilmente i 100 euro al giorno per una sola postazione. Un aumento dei prezzi che resta inarrestabile e incontrollabile. Pochi a notare che gli aumenti sono alla fine superiori al tasso d’inflazione e risultano poco giustificati per molti consumatori, talvolta giustificati con gli investimenti realizzati nelle strutture e nei servizi, soprattutto nelle spiagge del Nord e Centro Italia o spiegati con una domanda turistica elevata o con la scarsità di spiagge libere, che restringe la concorrenza e lascia poco margine di scelta.

Un settore poco controllato

Ma chi controlla i prezzi? Nessuno. Non esiste un’autorità che regoli direttamente i prezzi degli ombrelloni: ogni stabilimento è libero di fissare le proprie tariffe. Gli unici controlli formali riguardano la regolarità delle concessioni e il rispetto delle norme sulla sicurezza e l’accessibilità, ma non i prezzi praticati ai clienti. Le associazioni dei consumatori sono costretta limitarsi a monitorare l’andamento dei prezzi e a denunciarne pubblicamente i rincari eccessivi.

un settore che, come pochi nel nostro Paese, è stato accertato come un ampio serbatoio di irregolarità. Evasione fiscale, sottodichiarazione dei ricavi, lavoro nero. Il quadro dei controlli di Agenzia delle Entrate e degli Ispettorati del Lavoro con i Nuclei dei carabinieri svolti nel 2024 è allarmante, sconsolante e scandaloso al contempo anche perché non ha generato alcuna successiva e più incisiva manovra di contrasto legislativo: irregolari fiscalmente due concessioni su tre, lavoro sommerso che sfiora l’80 per cento. Indisturbati, questi furbetti, all’ombra degli ombrelloni pagati dagli italiani.


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