Festival di Sanremo via dalla Riviera: no della Rai ai rincari del Comune
L’avevamo detto mesi fa che il Festival di Sanremo rischiava di diventare il festival di Forlimpopoli e ora, con la Rai e la Città dei Fiori ai ferri corti per la gestione della kermesse canora più amata dagli italiani, quell’ipotesi fantasiosa sembra prendere davvero corpo.
Tanto che il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha già manifestato l’interesse a ospitare l’evento nei luoghi più incantevoli della regione, la Costiera Amalfitana o quella Sorrentina. Insomma, la macchina del Festival, secondo quanto rivelato in esclusiva dal Messaggero, è in subbuglio in vista del 2027, l’anno zero di quella tradizione che, fin dall’origine, ha legato la kermesse canora trasmessa in mondovisione dal servizio pubblico alla città che le ha dato il nome.
Festival di Sanremo e la Rai: l’anno zero del 2027
Perché i vertici Rai sarebbero ormai propensi a lasciare al comune ligure la prossima edizione, visto che non ci sarebbe neppure il tempo per spostare la macchina altrove, e poi andare in altri lidi. Il caso è così clamoroso che i rumors da viale Mazzini e dal Comune ligure ipotizzano che sia solo solo una mossa provocatoria, una strategia “al ribasso” del servizio pubblico, che non ne può più delle mosse dell’Amministrazione locale, che avrebbe alzato l’asticella chiedendo ancora più soldi per ospitare la manifestazione e perfino una fetta degli introiti pubblicitari della Rai.
Insomma, l’azienda televisiva, e anche il mondo dei discografici, ne avrebbero le scatole piene di accontentare i “capricci” di una cittadina della riviera, la cui fama mondiale, e ovviamente l’indotto economico, li deve proprio a quella settimana in cui artisti non solo italiani, ma anche star internazionali, si avvicendano sul palco dell’Ariston. E visto che la Rai ha il coltello dalla parte del manico, reso più affilato dalla pronuncia del Tar che aveva decretato come il Festival dovesse essere messo a gara in base alle regole sulla concorrenza, ora potrebbe fare ciò che, nei mesi scorsi, i più attenti paventavano: portare l’evento canoro altrove, spendendo anche meno per l’organizzazione e guadagnando di più dalla pubblicità.
L’idea, anche sulla scia della visione dei giudici amministrativi, potrebbe essere quella di mettere a punto non una kermesse statica, ovvero cucita su un’altra città che sostituisca Sanremo, ma di rinnovare del tutto il format, con un Festival itinerante, che attraversi le più belle località dello Stivale. Dalla Versilia al Golfo di Napoli, dalla Costiera al Gargano: la tv di Stato manderebbe così in mondovisione le perle italiane, che farebbero da cornice ai brani in concorso. Inoltre l’evento itinerante, la cui già semplice ipotesi sta portando una serie di città a fare a gara per entrare nel progetto, farebbe entrare nelle casse della Rai molti più soldi, visto che ci sono regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, pronte ad aprire il salvadanaio pur di stare sui tetti del mondo e della musica. Località che, di per sé, investono nella modernizzazione del territorio e sul turismo, a differenza di Sanremo che, forse adagiato sugli allori del Festival, non si sarebbe mai curato di mettere mano alle strutture ricettive e agli asset tecnologici.
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