Esteri

Duello Trump-Musk. Dalle offese alla deportazione

Violentissimo botta e risposta tra il tycoon e il magnate

di Ernesto Ferrante -


La tregua armata tra Donald Trump ed Elon Musk è durata pochissimo. Secondo il presidente degli Stati Uniti, andrebbero rivisti i sussidi federali alle aziende del suo ex braccio destro, senza i quali l’amministratore delegato di Tesla “probabilmente dovrebbe tornare in Sudafrica”. Perché senza aiuti, “non ci sarebbero più lanci di razzi, satelliti, produzione di auto elettriche” e “il nostro Paese risparmierebbe una fortuna”. Insomma, ha scritto il tycoon su Truth social, “senza sussidi, Elon probabilmente dovrebbe chiudere bottega e tornare a casa, in Sudafrica”.

Trump non esclude la linea dura per arginare Musk

Possibili soluzioni drastiche all’orizzonte. “Dovremo darci un’occhiata”. Ha risposto così Trump ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse la possibilità di deportare il magnate, dopo i suoi commenti critici verso la “One Big Beautiful Bill”.

“Potremmo dover far seguire Elon dal Doge (Dipartimento per l’Efficienza Governativa) – ha continuato il presidente americano – Il mostro che potrebbe tornare e mangiarsi Elon. Non sarebbe terribile? Riceve molte sovvenzioni”. “Elon è molto arrabbiato per il fatto che il mandato per le auto elettriche sarà terminato. Ma vedi, non tutti vogliono un’auto elettrica – ha concluso il leader repubblicano – forse la voglio benzina, forse elettrica o magari un’ibrida. Forse un giorno avremo un’auto a idrogeno”.

Il Capo della Casa Bianca ha invitato energicamente i suoi compagni di partito a sostenere “il Big Beautiful Bill”, affermando che se non dovesse passare, si avrebbe “un aumento delle tasse del 68%”. Il progetto di legge, “prevede i più grandi tagli fiscali e la sicurezza delle frontiere di sempre, milioni di posti di lavoro, aumenti per militari e veterani e molto altro. La mancata approvazione comporta un enorme aumento delle tasse del 68%, il più grande della storia!”.

Elon ha attaccato il presidente e i suoi compagni di partito

“È ovvio, ha attaccato Musk su X, con la spesa folle di questa legge, che aumenta il tetto del debito di una cifra record di cinque miliardi di dollari, che viviamo in un Paese con un solo partito: il partito del porky pig!! È il momento di un nuovo partito politico che si preoccupi davvero delle persone”.

E ancora: “Ogni membro del Congresso che ha fatto campagna per ridurre la spesa pubblica e poi ha immediatamente votato per il più grande aumento del debito pubblico della storia dovrebbe vergognarsi! E perderanno le primarie l’anno prossimo, fosse anche l’ultima cosa che faccio su questa Terra”.

“La fisica vede perfettamente attraverso tutte le bugie”. Questa la replica secca postata sulla sua piattaforma social dall’ex consulente trumpiano all’ipotesi di una possibile deportazione.


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