Blackout elettrici: Bergamo e Firenze si fermano
Il doppio blackout al Centro-Nord è il primo di questa emergenza caldo che arroventa le città italiane
Blackout elettrici al Centro Nord: si fermano le città di Firenze e Bergamo. Un episodio che viene subito collegato al surriscaldamento dei cavi elettrici nell’area del capoluogo toscano e in quella della città lombarda.
Il blackout che ha colpito oggi le città di Firenze e Bergamo è stato causato principalmente dal caldo intenso e dal conseguente surriscaldamento dei cavi elettrici. Le alte temperature hanno provocato un aumento anomalo della domanda di energia, soprattutto per l’uso massiccio di climatizzatori, che ha sovraccaricato la rete elettrica e causato guasti nelle linee di media tensione gestite da Enel.
Bergamo si ferma
A Bergamo, il blackout ha interessato diverse zone del centro e la Città Alta oltre alla zona dello stadio Gewiss, causando lo spegnimento dei semafori, il blocco di ascensori e disagi per abitazioni, negozi e attività artigianali. La situazione ha richiesto l’intervento della polizia locale per la gestione del traffico e dei vigili del fuoco per emergenze legate alla mancanza di corrente. Non sono ancora disponibili i dettagli accertamenti sugli interventi dei vigili del fuoco operati in luoghi ove le persone possono essere rimaste bloccate.
Si ferma anche Firenze
A Firenze, il blackout ha colpito il centro, inclusa la zona di Novoli, con interruzioni di corrente che hanno coinvolto uffici, hotel, negozi e abitazioni, un colpo all’economia del turismo che ruota principalmente intorno al centro storico. Il guasto è stato attribuito al surriscaldamento dei cavi sotterranei e a scatti di linea dovuti al sovraccarico della rete elettrica. Molti esercizi commerciali hanno dovuto chiudere o accettare solo pagamenti in contanti a causa del malfunzionamento dei terminali Pos.
Come si giustifica Enel e cosa sta facendo
Enel ha reso noto che i blackout di oggi a Firenze e Bergamo sono stati causati da un guasto alla linea di media tensione dovuto al caldo intenso che ha provocato il surriscaldamento e la dilatazione dei cavi elettrici. L’azienda ha spiegato che le alte temperature, insieme all’uso massiccio di climatizzatori, hanno determinato un sovraccarico della rete elettrica, causando scatti di linea e interruzioni di corrente in diverse zone centrali delle due città.
A Firenze, in particolare, Enel ha comunicato di aver individuato un tratto danneggiato della rete sotterranea tra via Medici, via degli Speziali, piazza della Repubblica e via del Corso, dove è stato predisposto un piano urgente per installare un cavo attrezzo esterno che colleghi due cabine e sostituisca la porzione di rete danneggiata, non più controalimentabile da linee di riserva.
Cosa prevedono i piani di Enel e Terna
I piani di Enel e Terna per prevenire e gestire i blackout legati al caldo si inseriscono, nei propositi delle due società, in un quadro più ampio di sviluppo e resilienza della rete elettrica nazionale.
Terna ha presentato il suo Piano di Sviluppo 2025-2034, che prevede investimenti per oltre 23 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, con l’obiettivo di aumentare la capacità di scambio di energia tra le diverse zone di mercato, migliorare la sicurezza energetica e la resilienza della rete, e integrare maggiormente le fonti rinnovabili.
Tra le misure specifiche per la gestione delle emergenze, Terna ha introdotto un Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico, il Macse avviato nel 2025, che dovrebbe consentire di gestire meglio le fluttuazioni di domanda e offerta energetica, cruciali in situazioni di caldo estremo.
La vigilanza di Terna, le possibili polemiche
Inoltre, Terna è incaricata di vigilare sull’efficacia dei piani anti-blackout delle imprese distributrici, garantendo tempi certi di ripristino e la resilienza della rete a fronte di eventi climatici estremi.
Le prossime ore ci diranno se le due società, e i ministeri di riferimento, finiranno in un turbine di polemiche.
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