Attualità

Dal 5 luglio la Senna è balneabile, cent’anni dopo…

L’inaugurazione domani con il tuffo della sindaca di Parigi Anne Hidalgo

di Eleonora Ciaffoloni -


Grande caldo? Un bel bagno nella Senna potrebbe essere la soluzione. Ma da domani. Sì perché dopo ben un secolo (per la precisione 102 anni) dal 5 luglio, il fiume che attraversa Parigi sarà di nuovo balneabile.
Tuffi e nuotate saranno consentite fino al 31 agosto, ma solamente in zone delimitate e protette. Difatti, il comune di Parigi ha consentito la balneazione solo nella parte del canale di Grenelle, non lontano dalla Torre Eiffel, a Bercy (est della città), o presso il canale Marie, di fronte all’isola di Saint-Louis. Tutti punti che sono stati organizzati come delle vere e proprie piscine: sono dotati di spogliatoi, servizi igienici, docce e arredi da spiaggia, con una capacità da 150 a 300 persone alla volta e con l’assistenza di un bagnino. Il motivo delle delimitazioni e delle misure di sicurezza e contenimento è semplice, il fiume parigino resta comunque pericoloso e soggetto ai cambiamenti dovuti alle condizioni meteorologiche.

L’amministrazione cittadina sembra attendersi un grande successo popolare, visto che nel 2017 il Bassin de la Villette alla sua apertura era stato preso d’assalto. Ad aprire le danze e ad “inaugurare” la Senna balneabile sarà il tuffo di Anne Hidalgo, la sindaca socialista che lo scorso anno, in occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024, aveva anticipato i Giochi proprio nuotando nel fiume. Un anno fa, lo aveva lo aveva definito “Un giorno da sogno” e una “promessa mantenuta”. Ora potrà dirlo a gran voce, visto che la “riapertura” della Senna ai parigini è definibile come un suo grande successo.

Si tratta, per la prima cittadina parigina di mettere una spunta su uno degli impegni che si era fissata durante la campagna elettorale, proprio quello di rendere balneabile la Senna dopo cento anni di divieto. Un successo che arriva dopo anche un anno di polemiche, proprio dovute ai disagi registrati Giochi Olimpici, visto che molti degli allenamenti e delle gare previste nel fiume (tutte le specialità in acque libere) erano stati rimandati – o non disputati – a causa dell’inquinamento del fiume. Non solo, al momento delle gare, molti atleti avevano pagato le conseguenze del bagno nella Senna, presentando malesseri fisici, dai semplici graffi e lividi, fino allo sviluppo dell’Escherichia Coli, talvolta con sintomi talmente gravi da dover far optare gli sportivi per il ritiro.

E come possiamo non citare l’altra polemica sul fiume, quella legata al film targato Netflix dal suggestivo titolo “Under Paris”. La pellicola, in breve, racconta di un esemplare di squalo mako che, con la sua presenza in acque dolci, minaccia la Senna e i suoi abitanti. La stessa Senna che avrebbe ospitato di lì a breve i Giochi Olimpici, dopo anni di divieto di balneazione. Nel film le cose vanno a finire non proprio benissimo per gli atleti e peggio ancora per Parigi (ma non vogliamo fare troppi spoiler). Stavolta, nella realtà, la speranza dei parigini – e della sindaca – è che questa riapertura abbia un lieto fine e che la città possa riavere un nuovo ambiente di condivisione, di sport e, perché no, di refrigerio.


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