Attualità

Rincari estivi sui pedaggi nel Dl Infrastrutture: è polemica

di Cristiana Flaminio -


Ops: scattano i rincari sui pedaggi in autostrada, un nuovo capitolo rischia di arricchire il già (troppo) corposo libro degli aumenti d’estate. La vicenda si incista dentro un emendamento presentato al Ddl infrastrutture che imporrebbe un ulteriore rialzo del costo delle autostrade a partire dal 1 agosto prossimo. La proposta, che porta la firma dei relatori dello stesso decreto, imporrebbe rialzi nell’ordine di un millesimo di euro a chilometro per tutte le classi di veicoli, dalle moto fino ai mezzi pesanti. L’obiettivo sarebbe quello di recuperare risorse per 90 milioni l’anno con cui accrescere la dotazione di fondi per Anas, coprendo così un fabbisogno che, stando a quanto si legge nella relazione che accompagna la proposta, è diventato ormai strutturale negli anni. Ma l’ennesimo balzello sulle autostrade non piace proprio a nessuno. Dai consumatori e fino alla politica. Già, perché Fratelli d’Italia ha già fatto sapere, senza nemmeno troppi giri di parole, che non voterà l’emendamento. Una volta tanto, d’accordo col partito di Meloni, anche il Pd che è pronto alle barricate e, con il responsabile economico Antonio Misiani, parla di “tassa sull’estate” per gli italiani. La polemica è vibrante anche perché un altro aumento dei pedaggi è già entrato in vigore al 1 gennaio scorso su metà della rete autostradale italiana. I consumatori, anche per questo, di ulteriori rincari non ne vogliono manco sentir parlare. L’Unione nazionale dei consumatori ha bollato l’idea come “vergognosa” e il presidente Massimiliano Dona ha tuonato: “In merito all’emendamento dei relatori al dl Infrastrutture che avrebbe introdotto un aumento del canone annuo corrisposto ad Anas sui pedaggi autostradali, lo hanno già fatto togliendo gli sconti di Draghi sulle accise sui carburanti, ripristinando gli oneri di sistema sulle bollette della luce e del gas, alzando in quest’ultimo caso anche l’Iva dal 5% al 10 e al 22% a seconda dei consumi: certe cose – conclude Dona – , come gli investimenti infrastrutturali, vanno finanziati con la fiscalità generale e non alzando a casaccio i pedaggi autostradali”. Esplode anche la furia del Codacons: “Si tratta di una vera e propria stangata estiva da 90 milioni di euro, studiata per colpire gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale. Ma la cosa più grave – sostengono i consumatori – è che, stando a quanto si apprende dalle notizie emerse oggi, in base all’emendamento proposto i soldi garantiti dall’aumento dei pedaggi non andrebbero né alla manutenzione delle strade, tantomeno alla sicurezza stradale, ma servirebbero per coprire spese extra quali illuminazione e costi di gestione vari”. Insomma, i rincari sui pedaggi non li vuole proprio nessuno.


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