Aumento pedaggi, Salvini ferma tutto dopo ok maggioranza
L'imbarazzo di Fratelli d'Italia dopo l'ok condiviso di quattro relatori di centrodestra, poi la decisione del vicepremier
Un mezzo caos nella maggioranza di centrodestra per l’emendamento al Decreto Infrastrutture che prevede un aumento dei pedaggi autostradali a partire dal 1° agosto. L’emendamento, presentato da quattro relatori del centrodestra e voluto dalla Lega, prevede un incremento del canone annuo versato ad Anas di 1 millesimo di euro per chilometro, che si tradurrà in un aumento generalizzato delle tariffe ai caselli per tutte le classi di pedaggio, coinvolgendo auto, moto, SUV e mezzi pesanti.
L’imbarazzo di Fratelli d’Italia per l’aumento, la mossa di Salvini
Da Fratelli d’Italia, subito rimbeccati dalle opposizioni, era filtrato disappunto pur in presenza di un condiviso via libera all’emendamento. Ora, il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini ha chiesto ufficialmente il ritiro dell’emendamento per evitare ulteriori divisioni e polemiche nella maggioranza dopo la decisione che raccoglie generalizzate critiche da parte delle associazioni dei consumatori.
L’incremento viene motivato ufficialmente con la necessità di garantire una copertura stabile ai maggiori fabbisogni di Anas, dovuti all’espansione della rete stradale gestita e all’aumento dei costi energetici, che finora erano stati coperti con contributi straordinari difficili da finanziare stabilmente.
Le reazioni dei consumatori
Assoutenti definisce l’aumento “inaccettabile” e un vero rischio per milioni di automobilisti, soprattutto perché arriva nel pieno dell’esodo estivo, quando molti cittadini viaggiano verso le località di vacanza. Il presidente Gabriele Melluso ha chiesto al governo un monitoraggio per individuare le tratte autostradali “virtuose”, per cui eventualmente disporre aumenti, e quelle più critiche, che non dovrebbero subire rincari.
Codacons parla di una “stangata estiva da 90 milioni di euro” che colpirà duramente gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale. L’associazione denuncia che i maggiori introiti derivanti dall’aumento non saranno destinati né alla manutenzione delle strade né alla sicurezza stradale, ma a coprire spese extra come illuminazione e costi di gestione vari. Questo, secondo Codacons, significa che gli utenti saranno doppiamente danneggiati, pagando di più senza ricevere miglioramenti nei servizi.
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