Attualità

Il regime di al Sisi incarcera una ballerina italo-egiziana

Le autorità la considerano esclusivamente cittadina egiziana: potrebbe essere condannata a lavori forzati

di Dave Hill Cirio -


Linda Martino, celebre danzatrice del ventre italo-egiziana, con oltre due milioni di follower sui social media, è da alcune settimane nelle prigioni egiziane. Nata in Egitto ma residente stabilmente in Veneto, è sposata con un cittadino italiano e si definisce “più italiana che egiziana”. La sua attività principale è la danza del ventre, disciplina con cui ha raggiunto grande popolarità sia in Italia che in Egitto, dove è considerata una star.

L’arresto in Egitto

Linda si trovava in Egitto, suo Paese d’origine, per motivi legati alla sua carriera artistica. È stata arrestata al Cairo con l’accusa di “offesa alla morale pubblica” secondo le leggi egiziane, che vietano comportamenti e spettacoli ritenuti contrari ai valori sociali e alla morale islamica. In particolare, le autorità egiziane contestano a Linda l’uso di abiti considerati indecenti e danze provocanti, anche attraverso videoclip molto popolari sui social, che avrebbero “incitato al vizio” e violato la morale pubblica. Il governo di Abdel Fattah Al Sisi sta conducendo una dura repressione contro artisti, in particolare danzatrici del ventre, con numerosi arresti simili negli ultimi due anni.

Cosa succede ora alla ballerina italo-egiziana

Le autorità egiziane considerano la ballerina esclusivamente una cittadina egiziana, ignorando la sua cittadinanza italiana, e non hanno fornito molte informazioni ufficiali all’ambasciata italiana al Cairo. Il suo caso è inserito in un contesto di repressione culturale e morale che ha già colpito altre ballerine del ventre, molte delle quali sono state condannate a pene detentive o lavori forzati.

Negli anni ’70, con l’avvento di un clima conservatore, le danzatrici del ventre dovettero cominciare a modificare i loro costumi, coprendo l’ombelico, e negli anni ’90 fu vietata la trasmissione della danza del ventre in televisione, relegandola così alla sfera privata. Oggi, le esibizioni pubbliche sono consentite solo in locali autorizzati, con permessi speciali e sotto stretto controllo della polizia del buoncostume. Le ballerine possono essere arrestate e processate se considerate volgari o immorali.

Le altre danzatrici già condannate

Tra i casi più noti, Gawhara, nome d’arte di Katerina Andreeva. condannata a un anno di carcere con lavori forzati; Safinaz, di origine armena, condannata per aver indossato un costume da danza che riproduceva la bandiera egiziana; Dosa e Hannin, condannate per la pubblicazione di contenuti di danza ritenuti indecenti sui social media.


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