Oggi al Senato si decidono i tempi della riforma della Giustizia
È convocata oggi alle 13 la Conferenza dei capigruppo a Palazzo Madama che dovrà definire una volta per tutte i tempi dell’esame della riforma costituzionale della Giustizia. L’iter del provvedimento nell’Aula del Senato è infatti arrivato alla quarta settimana e dalle parti della maggioranza inizia a emergere una certa voglia di archiviare questo secondo passaggio parlamentare del testo predisposto dal ministro Nordio. Tanto più che nonostante il legittimo tentativo dell’opposizione di fare ostruzionismo per allungare il più possibile la permanenza della riforma in Senato, è pacifico che il testo alla fine sarà licenziato senza alcuna modifica, proprio per evitare che si debba far ripassare dal via una legge che per la sua natura costituzione necessita di quattro letture. Finora la maggioranza è stato al gioco degli interventi in massa da parte degli esponenti dei partiti di minoranza praticamente su quasi ciascun emendamento ammesso al voto, ma adesso la musica potrebbe cambiare. Almeno è questo quello che si deduce dalle parole del presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che chiede “si possa fissare al più presto il voto nell’aula di Palazzo Madama per poi procedere alla terza e quarta votazione”. “Basta con le esitazioni e con l’ostruzionismo, è tempo di decisione. Su questo Forza Italia è molto determinata e non intende subire ostruzionismi e impedimenti pretestuoso”, ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. Anche perché, dopo un’eventuale approvazione in Parlamento, il provvedimento che introduce la separazione delle carriere in magistratura e il doppio Csm, sorteggiato e non più elettivo, dovrà certamente essere sottoposto a un referendum confermativo. Inoltre, va considerato anche che da qui alla pausa estiva quello del Senato sarà un calendario decisamente fitto, con diversi decreti da esaminare e il testo sul fine vita, ancora da definire, che rappresenta un altro provvedimento sul quale trovare la quadra sarà davvero complicato. Ci sono, dunque, una serie di motivi che lasciano ragionevolmente supporre che alla fine si giungerà a un contingentamento dei tempi della discussione sulla riforma della Giustizia, nel tentativo di archiviare questo secondo passaggio parlamentare già entro la fine della settimana. Una ipotesi rispetto alla quale difficilmente si riuscirà a trovare un accordo tra i gruppi e sulla quale peserà la volontà della maggioranza di accelerare o meno.
Torna alle notizie in home