Politica

Piantedosi cacciato dalla Libia insieme alla delegazione Ue per “violazione delle convenzioni internazionali”

Le opposizioni si scagliano contro il governo per l'accaduto

di Ernesto Ferrante -


Le autorità della Libia orientale, che fanno capo al generale Khalifa Haftar, hanno ordinato di lasciare “immediatamente” il Paese a una delegazione composta dal ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, dai suoi colleghi di Grecia e Malta e dal commissario Europeo per gli Affari interni e la Migrazione, Magnus Brunner, in visita in Libia, per non meglio precisate “violazioni” commesse.

I motivi del respingimento di Piantedosi

Il governo di Bengasi, in una nota, ha sottolineato che la missione è stata “annullata” al loro arrivo all’aeroporto internazionale di Benina. Le autorità della Libia orientale hanno dichiarato i tre ministri “persone non gratae”, intimandogli di lasciare subito il territorio libico.

Nel comunicato, firmato da Osama Saad Hammad, autoproclamato “primo ministro del governo libico”, si denuncia una “flagrante violazione delle norme diplomatiche stabilite e delle convenzioni internazionali” da parte della delegazione europea nel “disprezzo della sovranità nazionale libica”.

Le autorità libiche, ribadiscono quindi il loro “urgente appello” a “diplomatici, membri di missioni internazionali, organizzazioni governative e non governative di rispettare la sovranità libica aderendo strettamente alla legge libica, alle convenzioni internazionali e alle norme che regolano le visite diplomatiche”. L’Onu riconosce solo l’esecutivo di Tripoli.

La confusione regna sovrana in Libia

Fonti qualificate hanno provato a minimizzare l’accaduto, parlando di un’incomprensione sul protocollo. Il problema non riguarderebbe la componente italiana della missione né i rapporti bilaterali con l’Italia.

All’aeroporto di Bengasi, a differenza di quanto concordato con il generale Khalifa Haftar, ad accogliere la delegazione si sono presentati alcuni ministri del governo parallelo dell’est guidato da Osama Hammad, non riconosciuto dalla comunità internazionale. L’incontro sarebbe stato una sua legittimazione di fatto, mettendolo sullo stesso piano di quello di Tripoli.

Nei giorni scorsi, lo stesso Hammad aveva emesso un decreto nel quale vietava il movimento e le attività delle missioni internazionali e dei diplomatici nell’est della Libia se prima non si fossero coordinate e avessero ottenuto il via libera dal ministero degli Esteri dell’autoproclamato governo che controlla quell’area.

Schlein e Conte contro il governo

Opposizioni all’attacco in Italia. “No certamente” non ce lo aspettavamo quello che è successo a Piantedosi, “effettivamente un appassionato di respingimenti che viene respinto per ingresso irregolare, non so se si auto-confinerà in Albania a questo punto”, ha ironizzato Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, intervenendo a “È sempre Cartabianca”, su Rete4.

“Pensate che paradosso: abbiamo violato il diritto internazionale, lo Statuto della Corte penale internazionale, firmato a Roma, per imbarcare Almasri, uno stupratore di bambini su un aereo di Stato per riportarlo in Libia, e un nostro ministro della Repubblica, lo dico senza nessuna gioia, anzi sono costernato, viene respinto dalla Libia come persona illegale, clandestina, e rispedito in Italia. È un fatto gravissimo. Qualcuno dovrà risponderne”, ha affermato Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, in un’intervista a In onda, su La7.


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