Roma, esplosione del distributore Gpl: morto uno dei feriti gravi
Dopo l'incidente era stato trasportato in ospedale con ustioni profonde riportate sul 55% del corpo
Non ce l’ha fatta Claudio Ercoli: è morto oggi dopo giorni di cure uno dei feriti più gravi coinvolti nella tragica esplosione avvenuta lo scorso 4 luglio a Roma, in un distributore e deposito di Gpl. Le sue condizioni erano apparse subito critiche e l’uomo è deceduto a causa delle ustioni profonde riportate su oltre il 55% del corpo, nonostante le cure ricevute nei giorni successivi all’incidente. Si tratta, al momento, dell’unica vittima dell’incidente avvenuto nel quartiere Prenestino lo scorso venerdì: sono stati oltre 40 i feriti, di cui alcuni gravi ancora ricoverati in ospedale.
La vicenda, già oggetto di un’inchiesta da parte della Procura di Roma, potrebbe ora subire un significativo sviluppo. Con la morte di Ercoli, infatti, gli inquirenti valutano la possibilità di contestare il reato di omicidio colposo, accanto alle altre ipotesi già al vaglio che riguardano la dinamica di quanto accaduto e indagano sulle responsabilità di eventuali errori umani.
Esplosione a Roma, morto uno dei feriti: cosa era successo
Secondo quanto ricostruito finora, Ercoli si trovava all’interno del gabbiotto del deposito, quando è stato investito in pieno dalla fiammata generata dall’esplosione. A strapparlo da una morte immediata era stato un carabiniere intervenuto tempestivamente sul luogo dell’incidente. Il militare, nonostante il pericolo, aveva raggiunto la struttura già avvolta dalle fiamme e era riuscito a trascinarlo fuori dall’abitacolo e portarlo in ospedale con una delle auto dell’Arma in condizioni disperate.
Nel frattempo, restano sotto osservazione gli altri feriti, in particolare due agenti delle forze dell’ordine, Marco Neri, viceispettore di polizia, e Francesco D’Onofrio, agente scelto, entrambi rimasti ustionati in maniera estesa durante le operazioni di soccorso. I due si trovano ora ricoverati presso il reparto di chirurgia plastica del Policlinico Umberto I, dove verranno sottoposti a un delicato intervento chirurgico per tentare di ricostruire le parti del corpo rimaste danneggiate dalle ustioni.
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