Esteri

Cosa c’è dietro il sequestro della Eternity C al largo dello Yemen

L'assalto all'imbarcazione è stato rivendicato dalle milizie Houthi e tre membri dell'equipaggio sono morti

di Monica Mistretta -


Sono dieci i membri dell’equipaggio della Eternity C recuperati in queste ultime ore nelle acque del Mar Rosso dalla missione di sicurezza marittima europea Aspides. La nave cargo greca su cui lavoravano, battente bandiera liberiana, è affondata mercoledì, dopo essere stata attaccata a 50 miglia nautiche a Sud Est del porto di Hodeidah, in Yemen.

Nel corso dell’assalto navale, rivendicato dalle milizie Houthi e condotto su piccole imbarcazioni, tre membri dell’equipaggio sono morti, mentre sei sarebbero stati catturati dalla milizia filoiraniana, che dal 2014 controlla la zona costiera del Mar Rosso e la capitale Sanaa. La missione diplomatica statunitense è intervenuta chiedendo la liberazione immediata dell’equipaggio. Le autorità greche sono attualmente in contatto con l’Arabia Saudita. Secondo la società privata di sicurezza Ambrey, la nave cargo, appartenente alla società greca Cosmoship Management, al momento dell’attacco era diretta verso il canale di Suez.

Dai dati del sito di tracciamento marittimo Vessel Finder, risulta che la Eternity C aveva inspiegabilmente smesso di inviare segnali il 26 giugno, mentre si trovava al largo di Jeddah, in Arabia Saudita. È presumibile, quindi, che l’assalto sia avvenuto nel corso del viaggio di ritorno. Pochi giorni prima, un’altra nave cargo greca, la Magic Seas, era affondata al largo del porto di Hodeida, in Yemen, in una dinamica pressoché identica, mentre era diretta, proprio come la Eternity C, verso il canale di Suez. Secondo i dati di Vessel Finder, la nave aveva cessato di inviare dati il 25 giugno dopo aver lasciato Singapore, mentre si trovava nelle acque dell’Oceano Indiano tra lo Sri Lanka e l’India. In quel caso, l’equipaggio, dopo l’attacco degli Houthi, era stato tratto in salvo a Djibouti da una nave mercantile.

Secondo il Joint Maritime Information Centre, che riunisce diversi armatori occidentali, le ragioni dell’attacco degli Houthi alla Magic Seas e alla Eternity C possono essere due: l’attracco recente in un porto israeliano o le affiliazioni dell’armatore greco. La Grecia, infatti, è il più importante alleato di Israele nel Mediterraneo.

In maggio, quando il presidente americano Trump aveva firmato un cessate il fuoco con gli Houthi per ristabilire la libertà di navigazione nelle acque dello Yemen, dalle quali passa gran parte del petrolio per l’Europa, la milizia filoiraniana aveva specificato che l’accordo non avrebbe riguardato Israele. Secondo il portavoce degli Houthi Yahya Saree la Eternity C sarebbe stata diretta al porto israeliano di Eilat. Inoltre, i due assalti alle navi cargo avrebbero come principale motivazione la guerra in corso a Gaza.

È certo che, stando al sito di tracciamento Vessel Finder, entrambe le navi cargo avrebbero spento i dispositivi tra il 25 e il 26 giugno, in un momento di grave tensione regionale, a poche ore dal cessate il fuoco tra Israele e Iran del 24 giugno. Inoltre, spicca il fatto che nessuna delle due abbia chiesto di essere scortata dalla forza di sicurezza marittima europea Aspides, che opera nelle acque del Mar Rosso. La risposta di Israele ai due attacchi navali è arrivata il 7 luglio, subito dopo l’episodio della Magic Seas. L’aviazione ha colpito diversi obiettivi delle milizie yemenite, tra cui il porto di Hodeidah, dove secondo le autorità israeliane, verrebbero stoccati missili e droni in arrivo dall’Iran.

Tra gli obiettivi colpiti c’è anche la Galaxy Leader, la nave del businessman israeliano Rami Ungar sequestrata dagli Houthi nel novembre del 2023 e utilizzata dai ribelli come sistema radar per tracciare le navi nel Mar Rosso. Ieri è fallito un attacco missilistico degli Houthi all’aeroporto israeliano di Ben Gurion, a Tel Aviv. La tensione nel Mar Rosso non cala e rischia di arrivare nel Mediterraneo, dove è in corso la guerra a Gaza. Qui il 30 giungo, tra gli oltre 30 palestinesi uccisi nell’attacco israeliano all’internet café sulla spiaggia, c’era anche Ramzi Ramadan Abd Ali Salah, comandante delle forze navali di Hamas nel Nord della Striscia.


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