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Esplosione GPL a Roma: indagato l’autista del camion cisterna

Dopo la morte di uno dei feriti, la Procura di Roma ha iscritto formalmente la prima persona nel registro degli indagati

di Redazione -


La Procura di Roma ha formalmente iscritto nel registro degli indagati l’autista del camion cisterna coinvolto nella tragica esplosione avvenuta lo scorso 4 luglio in una stazione di servizio nel quartiere Prenestino, a est della capitale. L’uomo lavora per conto della società Ecogasauto srl ed era impegnato, quel giorno, nelle operazioni di scarico del gas GPL presso l’impianto, quando si è verificato l’incidente che ha causato una violenta esplosione.

Esplosione di Roma, indagini delle Procura su autista e gestori

I reati ipotizzati a carico del conducente sono gravi: si parla di omicidio colposodisastro colposo e lesioni gravi. La svolta nelle indagini è arrivata in seguito alla morte di Claudio Ercoli, 67 anni, responsabile della stazione di servizio, che nei giorni successivi all’esplosione era rimasto ricoverato in condizioni critiche a causa delle ustioni riportate su gran parte del corpo. Nonostante gli sforzi del personale medico, Ercoli non ce l’ha fatta: il suo decesso ha spinto gli inquirenti a procedere con l’apertura di un fascicolo per omicidio colposo, aggravando ulteriormente il quadro giudiziario.

Parallelamente all’indagine sull’autista, la Procura di Roma sta anche esaminando la posizione del gestore della stazione di servizio, al fine di accertare eventuali responsabilità o omissioni legate alle misure di sicurezza adottate e all’adeguatezza degli impianti utilizzati.

A seguito dell’incidente, diverse voci autorevoli si sono espresse con preoccupazione. Tra queste, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha lanciato un appello forte e chiaro, chiedendo la rimozione dei distributori di GPL dai centri urbani, considerati troppo pericolosi in aree densamente popolate. Anche il Municipio ha preso posizione, affermando che, secondo la documentazione esaminata finora, l’impianto era formalmente a norma di legge, ma che sarà necessario approfondire ulteriormente gli aspetti tecnici e amministrativi.

Le indagini proseguono, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e dal sostituto procuratore Francesco Minisci, con l’obiettivo di fare piena luce sulle cause che hanno innescato l’esplosione e accertare eventuali negligenze.


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