Cultura & Spettacolo

Dove l’Arte guariva: Viaggio nel Teatro di Epidauro

di Michele Enrico Montesano -


A Epidauro, una piccola città immersa tra le colline del Peloponneso c’è un Teatro che non ha mai smesso di funzionare: il Teatro di Epidauro.

Eretto sul lato occidentale del Monte Cinortion e adiacente al santuario di Ascelpio, dio della medicina, il santuario era considerato uno dei centri di cura tra i più prestigiosi dell’Antica Grecia. Gli spettacoli che si tenevano nel Teatro erano strettamente connessi al culto del dio Asclepio. Andare a Teatro faceva bene al corpo e allo spirito. Infatti gli Asclepiadi – le famiglie di medici che si dicevano discendenti da Asclepio e che si tramandavano la scienza medica – affidavano la cura “al rito del Teatro che, attraverso il meccanismo della catarsi, la purgava, rendendola pura alla pari del corpo” come scrive la psicoterapeuta e attrice Renata Biserni.

Aristotele, nella Poetica, scriveva della tragedia e della sua importanza che rivestiva nella società, affermando che la partecipazione dello spettatore a Teatro ha un fine catartico, ovvero di entrare nella sofferenza per affrancarsene. Esiste una correlazione antica, documentata e certa, tra Teatro e malattia (intesa anche come malessere sociale). È noto infatti come il Teatro fosse un rituale collettivo, grazie al quale tutta la comunità, riattualizzando il passato dei miti, ridefiniva la propria identità, affrontava le contraddizioni del presente e costruiva nuove bas per il futuroi; come suggerisce la dottoressa Caterina Cingolani nel suo libro Playing Life: Teatro, disagio, terapie.

Secondo la British Medical Association il Teatro è “la più integrativa di tutte le arti: comprende il canto, la danza, la pittura, la scultura, la narrazione, la musica, le marionette, la poesia e l’arte della recitazione”. In Inghilterra, viene riconosciuto dal sistema sanitario nazionale, la funzione terapeutica di alcuni generi teatrali. La teatroterapia, per esempio, si basa su una formazione sia medica che artistica. Inoltre, negli ultimi anni, si parla sempre di più di “prescrizione artistica”, si accosta alla medicina tradizionale un percorso alternativo tramite l’Arte. Ci sono dunque casi di “Teatro su prescrizione” come il Teater Vildenvei di Oslo, che si occupa di sostenere la salute mentale di varie popolazioni da oltre 20 anni, indirizzate dall’Ospedale Universitario di Oslo e dai centri psichiatrici regionali di Oslo. In Scozia, l’organizzazione Hearts and Minds gestisce il programma Elder flowers di Edimburgo, basato su processi teatrali e parzialmente finanziato dal governo scozzese. Epidauro e Asclepio hanno iniziato un processo inarrestabile: guarire e raccontare erano un tutt’uno: oggi si chiama terapia, ieri mito. E se il corpo dimentica, il Teatro ricorda. In scena non si finge: si cura. Non c’è medicina più antica, né arte più viva.


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